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Donnie Darko, un adolescente americano, in preda a un attacco di sonnambulismo, si imbatte in Frank, un coniglio gigante che gli predice la fine del mondo. Frank non è altro che una visione di Donnie, ma quando il ragazzo torna a casa scopre che la sua camera è stata devastata da un motore di aereo caduto dal cielo. Mentre Donnie, col suo aiuto, cerca di indagare come mai sia scampato alla morte, accadono altri strani fenomeni che minacciano la vita delle persone a lui care... |
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Ma cosa vorrà mai dire Donnie Darko? Che l’avvento di Bush porterà alla fine del mondo, che in una società bigotta e cinica come quella di una piccola provincia americana la paranoia e la schizofrenia sono preferibili alla realtà, che se fosse possibile conoscere il futuro non è detto che sarebbe meglio cambiarlo? Il finale sta a noi, e alla nostra voglia di perdere o meno il tempo per trovare possibili interpretazioni a questa straniante storia firmata (dall’allora ventiseienne) Richard Kelly. Non si può dire che il film sia brutto, ma il suo tono apocalittico e pomposo, pieno di simbologie e rimandi (anche cinematografici) sembra francamente esagerato e ridondante. I lati più positivi sono invece da ricercare nella musica che è parte integrante del film, spaziando dal pop al dark (coincidenza?…), e dal coraggioso intento di mischiare continuamente diversi generi narrativi, quali l’horror, la commedia o la parodia. Ancor più interessante, comunque, è la sua gestazione durata ben tre anni, vista l’infelice uscita nelle sale americane a ridosso degli attentati dell’11 Settembre. La paura dilagante in un Paese distrutto dal dolore e imprigionato in mille paure (più o meno fondate) fece sì che non ottenne troppo risalto, salvo poi incontrare l’apprezzamento del pubblico nel 2004, quando dopo mesi di “latitanza” e distribuzione alternativa (internet, dvd e apparizioni in diversi festival come il Sundance), il film è stato distribuito nelle sale cinematografiche. Nel cast è da sottolineare la bella interpretazione del protagonista, Jake Gyllenhaal, e la partecipazione di attori di primo piano come Patrick Swayze (nei panni di un predicatore pedofilo!) e Drew Barrymore (l’insegnante anticonformista), che è stata anche co-produttrice del film. |
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Commenti del pubblico |
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Ultimi commenti e voti |
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6
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Film culto per i (troppi?!!!) elementi portati in scena, la trama e' ridondante nei contenuti e nei toni. Pregi: cast di valore e colonna sonora ben assortita.
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7,5
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8
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7
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7,5
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8,5
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Ho appena rivisto il film (Director's Cut) dopo dieci anni e non condivido l'insufficienza appioppatagli qui. Per molto tempo mi sono lasciato abbagliare dai commenti negativi, chiedendomi se il film fosse davvero così brutto come lo si dipingeva, e a un certo punto ero arrivato a condividere le critiche, dandogli solo un 7 quando il voto che avevo in mente era sempre stato un altro. Adesso che l'ho rivisto mi chiedo quale sia il problema. La trama è chiarissima e il significato anche; semmai è la domanda "ma cosa vorrà mai dire Donnie Darko?" a non avere alcun senso. Un bel film, altro che bufala. Non profondissimo, ma certo più profondo di un Inception (altro bel film, sia chiaro), che alla fin fine è soltanto complicato.
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5
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condivido manfool.. per me è BUFALA!
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6,5
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7
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8
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Film circolare, con viaggi nel tempo, dialoghi surreali, musiche splendide e un po' di schizofrenia...un brivido lungo 1 ora e quaranta minuti...
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