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Recensione: Un milione di modi per morire nel West

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Un milione di modi per morire nel West
titolo originale A million ways to die in the West
nazione U.S.A.
anno 2014
regia Seth MacFarlane
genere Western / Commedia
durata / note 116 min. / opera prima
distribuzione Universal Pictures
cast S. MacFarlane (Albert) • C. Theron (Anna) • L. NeesonA. Seyfried (Louise) • G. Ribisi (Edward) • N. Harris (Foy) • S. SilvermanW. StudiJ. Patterson (Dott. Harper) • D. Kenin (Giovane cowboy)
sceneggiatura S. MacFarlaneA. SulkinW. Wild
musiche J. McNeely
fotografia M. Barrett
montaggio J. Freeman
uscita nelle sale 16 Ottobre 2014
media voti redazione
Un milione di modi per morire nel West Trama del film
Un agricoltore notoriamente codardo si innamora perdutamente dell'affascinante sconosciuta appena arrivata in paese. L'uomo dovrà mettere praticamente alla prova il suo coraggio quando l'oggetto del suo desiderio è raggiunto dal marito, un noto pistolero.
Scheda a cura di Rosario Sparti










Prrrr! Prot! Simili suoni onomatopeici non suonano nuovi a chi conosce l’umorismo scatologico di MacFarlane. E non abbiamo nulla in contrario al loro utilizzo, mica siamo educande, però è bene raggiungano il fine ultimo di un film comico: la risata. Se ciò non accade, è bene porsi qualche domanda. Una pernacchia può distruggere un uomo, come insegnava Eduardo, qui, invece, finisce solo per demolire il nostro umore.
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SCENEGGIATURA - RITMO - ORIGINALITÀ - HUMOUR - COSTUMI
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Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Medaglia d'Oro (477 Commenti, 69% gradimento) diego93 Medaglia d'Oro 30 Ottobre 2014 ore 20:19
1
voto al film:   3

McFarlane prende in giro tutti gli stereotipi e le situazioni tipiche dei film western: un'operazione che poteva risultare interessante e divertente, ma che si rivela uno dei film demenziali più deprimenti che si siano visti. Quando le gag non comprendono peti o liquidi corporei vari, la regia e la sceneggiatura sguazzano in una banalità sconcertante, assolutamente sconsigliato a un pubblico superiore ai 13 anni. Mel Brooks e i fratelli Zucker (ma in questo caso perfino i Farrelly) sembrano vette inarrivabili. Noioso, interminabile e imbarazzante.
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