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Billy Hope è un campione di boxe e ha una famiglia felice. Quando improvvisamente perde tutto dovrà ricominciare in una palestra di periferia per salire di nuovo in vetta. |
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Antoine Fuqua rilegge la mitologia pugilistica guardando soprattutto al Rocky Balboa di Stallone. Ma sembra negarne in ogni singola immagine l’epicità, ormai poco adatta a questo cinema e a questi tempi. Tira allora fuori un film riflessivo e volutamente dimesso, senza “eye of tiger”, che – come Billy – sembra dover imparare prima a coprire il volto e poi ad attaccare. |
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REGIA - FOTOGRAFIA - MONTAGGIO - RITMO - ORIGINALITÀ - POETICITÀ - TENSIONE | |
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SCENEGGIATURA - MUSICHE - IMPEGNO | |
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Commenti del pubblico |
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Ultimi commenti e voti |
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6,5
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nonostante la banalità della storia e nonostante sia troppo prevedibile (si capisca tutto il film dopo la prima mezz' ora) questo film riesce a coinvolgere quasi dall'inizio alla fine
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6
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Se una parola dovesse riassumere la recensione di questo film sarebbe banalità. La sceneggiatura è imbarazzante, estremamente lineare e pateticamente prevedibile (protagonista all'apice, disfatta, periodo buio, rapida risalita ed infine ritorno al trionfo che risolve tutti i problemi) e la scenografia è scialba e fredda. Originalità? Questo film ne incarna l'esatto l'opposto: è una miscela confusa di cinquant'anni di film sulla boxe (nel senso negativo). Le interpretazioni non hanno equilibrio: Rachel McAdams la trovo ottima, Forest Withaker è una presenza carismatica e potente ogni volta che compare sullo schermo e Jake Gyllenaahl è un protagonista a volte valido anche se a tratti inespressivo; le comparse secondarie però sono imbarazzanti (50 Cent, gli scagnozzi delle due fazioni di pugili e la figlia). Unico elogio va alla fotografia che mantiene la suspence e l'atmosfera tesa coi colori freddi. Cinema Del Silenzio, per la prima volta mi trovo in netto disaccordo con una recensione
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5
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Tritate e frullate le trame di Rocky 1 e 2, togliete il pathos, le emozioni, le musiche di Bill Conti e il risultato è questo Southpaw: il più brutto film sulla boxe che abbia mai visto. Sceneggiatura imbarazzante (scontatissima e con buchi e passaggi inspiegabili), musiche (rap e hip hop) orrende e un Gyllenhaal lontano anni luce dalle sue recenti, ottime, interpretazioni. Con una perla trash assoluta: le parole del telecronista che descrive gli incontri. Sono talmente fasulle, artefatte e didascaliche da sembrare quelle di un cinegiornale dell'Istituto Luce. Aridatece Balboa!
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6
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News sul film “Southpaw” |
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Antoine Fuqua dirigerà "Southpaw" con Eminem, sequel di "8 mile" ( 9 Novembre 2011)
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