Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Recensione: Chaotic Ana

Scrivi un Commento COMMENTA Vota il film VOTA Invia questa pagina via e-mail a chi vuoi tu Stampa questa pagina
Chaotic Ana
titolo originale Caótica Ana
nazione Spagna
anno 2007
regia Julio Medem
genere Drammatico
durata 119 min.
distribuzione Onemovie
cast M. Vellés (Ana) • C. Rampling (Justine) • B. Rebolledo (Linda) • A. Newman (Anglo) • N. Cazalé (Said) • R. Peña (Lucas) • L. Homar (Ismael)
sceneggiatura J. Medem
musiche J. Pook
fotografia M. Montero
montaggio J. Medem
uscita nelle sale 28 Maggio 2010
media voti redazione
Chaotic Ana Trama del film
Viaggio a ritroso in quattro caotici anni della vita di Ana, dai 18 ai 22 anni, in cui la ragazza scopre di non essere sola, ma di avere dentro di sé la memoria di altre donne, morte tragicamente proprio all'età di 22 anni, e di esserne il catalizzatore vivente.
Recensione “Chaotic Ana”
a cura di Riccardo Rizzo  (voto: 5,5)
Un viaggio straniante, inclassificabile, a tratti irritante eppure maledettamente ipnotico.
Medem, conosciuto in Italia per lo più per il suo Lucía y el sexo, dedica il suo ultimo film alla sorella, scomparsa nel 2000 in un incidente stradale. Caótica Ana rappresenta per il regista basco l’espiazione di un dolore, di un malessere profondo, che si riflette abbastanza chiaramente in una sceneggiatura tanto confusa quanto emozionante. Emozioni che a volte prendono forme, immagini, parole sgradevoli, capaci tuttavia di attrarre la nostra attenzione, costante durante le intere due ore di proiezione. Il senso profondo di questo film probabilmente lo sa soltanto lui, Medem, ed è inevitabile che pioveranno su di lui non poche critiche (probabilmente specie da parte del pubblico), eppure il punto è un altro: siamo di fronte ad un tipo di cinema che fa discutere, che anima le coscienze, che provoca sensazioni forti -a volte anche estreme- e quindi in fin dei conti fa bene al concetto stesso di (settima) arte: l’arte infatti si nutre proprio di tesi e antitesi, di provocazione e superamento dei limiti, di intuizioni e capricci. I detrattori di Medem lo definiscono come un regista sopravvalutato, e potrebbero anche avere ragione, ma nessuno può mettere in dubbio la sua capacità di creare atmosfere rarefatte, uniche, che nascondono forti poteri evocativi; pensandoci bene infatti, Caótica Ana assomiglia più a una costruzione mitologica che ad una storia, e spesso e volentieri i suoi binomi (uomo-donna, caos-cosmos, felicità-disperazione) ne sono una conferma. Alla basa c’è l’idea che la donna crea la vita, mentre l’uomo la distrugge, e a partire da questo assioma se ne snodano tanti altri, a partire da una sommaria (ma non del tutto insensata) divisione degli uomini in stupratori violenti e puttane. Ana rappresenta la 'madre degli uomini buoni' e seppur involontariamente -attraverso l’ipnosi- rievoca passate vita di giovani ragazze morte crudelmente all’età di 22 anni. Il suo compito è quello di combattere la tirannia del genere maschile nei confronti di quello femminile, ma non solo: attraverso Ana si manifestano anche capricci visivi e idee del regista, una specie di personaggio catartico grazie al quale Medem esprime in tutto e per tutto il suo modo di fare cinema, legato al subconscio e al sesso, al sogno e all’intangibile.
Un film caotico e incompleto, più di una volta schiavo del suo egocentrismo, ma comunque da vedere e ben recitato dalla protagonista Manuela Vellés, al suo debutto sul grande schermo.
In concorso alla Festa del cinema di Roma.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Il film non è stato ancora commentato.
Ultime Schede
Ma Ma
7 days in Havana
Chaotic Ana
Gli amanti del circolo polare
Festival di Roma 2007
Festa di Roma, dal 18 al 27 ottobre 2007