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Annamaria ama Gesù e porta ogni giorno la parola della Bibbia di casa in casa, in un costante pellegrinaggio dentro Vienna. Quando torna a casa, dopo anni di assenza, il marito - egiziano musulmano e costretto su una sedia a rotelle - lo stile di vita e la fede di Annamaria sono messe a dura prova. |
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News sul film “Paradise: Faith” |
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Lo sguardo femminile sull'integralismo religioso al MIC (29 Gennaio 2016)
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Dal 2 al 10 febbraio presso il MIC - Museo Interattivo del Cinema, Fondazione Cineteca Italiana presenta Atto di fede, ritratti femminili sull’integralismo religioso. Una rassegna che approfondisce il tema dell’integralismo religioso in cui sarà presentato, in anteprima per Milano, “Uomini proibiti”, il primo film documentario che racconta l’attuale periodo storico della Chiesa, documentando i passaggi decisivi delle scelte sul celibato, sulla famiglia, sui figli illegittimi dei preti e sulle loro donne segrete, costrette a vivere fuori da qualsiasi logica della scala sociale. Venerdì 5 febbraio alle ore 17.15 la regista Angelita Fiore sarà presente in sala per un incontro con il pubblico.
Apre la rassegna “Lourdes” di Jessica Hausner, una storia di speranza dove la protagonista Christine, malata di sclerosi multipla, guarirà per miracolo. In calendario “Kreuzweg - Le stazioni della fede” di Dietrich Brüggemann, che ha vinto l’Orso d’argento per la miglior sceneggiatura e il premio della Giuria Ecumenica al festival di Berlino 2014: nel raccontare con grazia e rigore le difficoltà di una ragazzina in precario equilibrio fra problemi dell’adolescenza e una fede religiosa vissuta in modo f [...] |
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7,5
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Sulla scia del conterraneo Haneke, Seidl esplora e seziona con la freddezza di un entomologo una realtà senza luce, dove la religione è opprimente e la comunicazione è impossibile. Un inferno di solitudine, degrado e isolamento in cui non sembrano esserci redenzioni. Difficile vedere sullo schermo un personaggio più sgradevole di Anna Maria, interpretata da una grande Maria Hofstatter. Il film ha fatto molto parlare di sé per la scena della masturbazione col crocifisso, ma non si tratta di una provocazione fine a se stessa, né si può definire blasfemo un film che non vuole attaccare la religione, ma soltanto un certo tipo di fede malata, frutto di solitudine e di una sessualità repressa. C'è da dubitare che trovi mai un distributore coraggioso nel nostro paese; peccato, perché è un film notevolissimo.
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Paradise: Faith |
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