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Non solo Pedro Almodovar: senza voler nulla togliere a un regista che ha massicciamente contribuito a traghettare la Spagna verso la cultura postmoderna, dopo quarant’anni di regime franchista, l’attuale cinema spagnolo ha ben poco a che fare con il grande Pedro. Praticamente sconosciuto in Italia, il cinema spagnolo è poco legato ai generi tradizionali autoctoni, più aperto invece a quelli d’oltreoceano: il thriller, la fantascienza, la commedia sofisticata. È una realtà che non si adatta a nessuna norma prestabilita: tra le sue fila convivono il cinema d’autore più rigoroso e la produzione più commerciale, lo spettacolo dichiaratamente di genere e l’intransigente ricerca formale. Con una peculiarità di fondo: la fioritura delle opere prime. Tra il 1990 e il 2001 hanno debuttato nel lungometraggio 251 registi (di cui 33 donne). |
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