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Non mi aspettavo niente e invece ho guardato un ottimo thriller, con una regia solidamente impiantata, ben strutturato ma nello stesso tempo misurato, sobrio, privo di scene di violenza esibita (ad eccezione di quella del braccio con l’orologio fermo) considerato che si tratta comunque di una storia ambientata negli ambienti della criminalità organizzata di Brooklyn, tra mafia cecena, drop bar e malviventi comuni. Dove anche gli insospettabili non sono senza colpa perché anche coloro che cercano di vivere nella normalità restano loro malgrado coinvolti e schiacciati dal sistema. La crescente tensione per lo sviluppo della vicenda è molto ben resa e la prova d’attore del protagonista è memorabile
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