Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Recensione: Self/less

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Self/less
titolo originale Self/less
nazione U.S.A.
anno 2015
regia Tarsem Singh
genere Fantascienza / Thriller
durata 117 min.
distribuzione n.d.
cast R. Reynolds (Damian da giovane) • B. Kingsley (Damian) • M. Goode (Albright) • N. Martinez (Madeline) • M. Dockery (Claire) • V. Garber (Martin) • D. Luke (Anton) • M. Hardin (Judy) • B. McCarthy (Anton n.2) • S. Lafferty (Phyllis Jensen) • D. Griffin (Dott. X-Ray) • J. Gonzales
sceneggiatura D. PastorÃ. Pastor
musiche D. AramA. Pinto
fotografia B. Galvin
montaggio R. Duffy
uscita nelle sale 10 Settembre 2015
media voti redazione
Self/less Trama del film
Un uomo dalle smisurate ricchezze prossimo alla morte trasferisce la sua coscienza nel corpo di un uomo più giovane e più sano. Il milionario si accorge ben presto che l'azienda che ha effettuato l'operazione aveva ben altri scopi.
Scheda a cura di Fabiana Proietti










Singh ritorna alle atmosfere sci-fi che gli avevano regalato notorietà con "The Cell". Ma il gioco sul tema del doppio non ha sufficiente originalità e il thriller bioetico precipita presto in un action banale affidato unicamente alla potenza muscolare di Ryan Reynolds, guscio che racchiude la mente tenace dell’invisibile comprimario Ben Kingsley ma non l’anima di un’opera che non sa reggere la complessità del suo assunto.
MONTAGGIO - RITMO - EFFETTI SONORI
REGIA - SCENEGGIATURA - FOTOGRAFIA - IMPEGNO - TENSIONE - EFFETTI SPECIALI
ORIGINALITÀ - HUMOUR
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Medaglia d'Oro (257 Commenti, 44% gradimento) manfool Medaglia d'Oro 7 Ottobre 2015 ore 13:59
1
voto al film:   6

Cambiare durante la propria carriera, anche solo per rinnovare il proprio stile, può giocare brutti scherzi. Tarsem Singh ha sempre dato spazio al mistico, all'approfondimento psicologico (riuscito a volte più altre meno) e alle trovate innovative e originali, specialmente sull'aspetto visivo, basti vedere l'epico video degli REM Losing My Religion o il particolare (sottovalutato?) The Cell. Ebbene, in Self/less non implementa nessuna di queste peculiarità, si limita ad intrattenere lo spettatore con un inizio intrigante che si trasforma, suo malgrado, in un action movie tipico: frenetico e pateticamente prevedibile.L'idea di fondo è buona ma soffre di una rappresentazione scarna; nel complesso però, merito di alcune scene ben girate come l'inseguimento in macchina, resta comunque un action godibile per passare due ore piacevoli. Peccato perché sarebbe potuto essere molto di più. Quando l'ambizione va oltre la finalizzazione...
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