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Recensione: Cappuccetto rosso e gli insoliti sospetti

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Cappuccetto rosso e gli insoliti sospetti
titolo originale Hoodwinked
nazione U.S.A.
anno 2005
regia Cory EdwardsTodd Edwards
genere Animazione
durata 80 min.
distribuzione 01 Distribution
sceneggiatura C. EdwardsT. EdwardsT. Leech
musiche J. Painter
montaggio T. Leech
uscita nelle sale 1 Giugno 2006
media voti redazione
Cappuccetto rosso e gli insoliti sospetti Trama del film
La squadra investigativa composta dal disinvolto detective ranocchio Nicky Flippers, dal capo della polizia della foresta Grizzly, dall'agente Bill Stork con i tre poliziotti porcellini, è chiamata a indagare su un classico caso di molestie domestiche: a casa della Nonna di Cappuccetto Rosso un Taglialegna ha fatto irruzione nell'abitazione per assalire un Lupo che ha preso il posto della vecchina, il tutto aggravato dalla distruzione di una finestra e dal possesso illegale di un'ascia non dichiarata...
Recensione “Cappuccetto rosso e gli insoliti sospetti”
a cura di Riccardo Rizzo  (voto: 6,5)
A volte risulta difficile recensire un film, perché combattuti tra il dovere di critica e le sensazioni da spettatore. Guardare Cappuccetto Rosso e gli insoliti sospetti con gli occhi di chi ha “mangiato” negli ultimi anni più film d’animazione che caramelle quando era piccolo (…) significa rimanerne delusi e forse provare anche un po’ di rabbia. Non c’è nulla di nuovo dal punto di vista di plot narrativo, sebbene solo dal punto di vista tecnico; tutto sembra ricalcare gli schemi tracciati dal celeberrimo Shrek, ciò che ha trasformato i vecchi film per bambini in un fiorente mercato cinematografico, in continua espansione e (a volte) talmente redditizio che nuove case di produzione cercano gloria e profitti proprio in questo settore. La neonata Kanbar Animation Studios non fa eccezione, e ha fatto affidamento all’estro creativo dei fratelli Edwards per conquistarsi un tipo di pubblico sempre più numeroso ma anche esigente. Purtroppo ancora una volta si ricorre allo stratagemma dei continui rimandi in chiave ironica a scene di film (come Matrix, Mission Impossible, Kill Bill ecc..) o cartoni animati (Willy il coyote); alle scene più esilaranti affidate ad un personaggio comprimario stile Ciuchino (in Shrek) o Scrat, il personaggio de: L’era glaciale.
Detto questo, non si può non apprezzare il film per la sua capacità di far sorridere e disorientare lo spettatore giocando con le sue aspettative, puntualmente disattese; la sua capacità di narrare quattro storie improbabili che però alla fine riescono a convergere; la sua capacità di distruggere ogni stereotipo fiabesco, e in definitiva, di raccontare la favola di Cappuccetto Rosso come nessuno aveva mai fatto. E proprio in una delle frasi iniziali del film sta il suo messaggio, la sua ‘morale’: se si conosce una storia si può star sicuri che ognuno la racconterà a suo modo; in questo caso lo si è fatto in maniera graziosa ed originale, quanto basta per consigliarlo al pubblico, sia adulto che bambino.
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