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Valérie è una donna francese, una donna d'affari, una signora bella e sensuale e, soprattutto, sessuale: è ninfomane. Ama anche scrivere e lo fa in un diario personale, dove custodisce le sue più intime confessioni. "Questa sono io. Amo scrivere. Ogni giorni scrivo sul mio diario. Il sesso è l’altra mia passione". La cronaca delle avventure sessuali di una ragazza francese della classe media, la sua caduta verso la prostituzione e la sua finale e definitiva redenzione. |
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“La prostituzione è come il matrimonio, in fondo è come se diventassi proprietà di una persona”.
Diario di una ninfomane, liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Valérie Tasso, vuole essere una provocazione, un film su un argomento che sicuramente non lascia indifferenti. Parola di pressbook. In effetti l’ultimo film di Christian Molina aveva fatto parlare di sé prima ancora di uscire nelle sale, ma purtroppo [...]
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News sul film “Valérie - Diario di una ninfomane” |
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La parola 'ninfomane' fa ancora paura (16 Aprile 2009)
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In Italia non esiste più la censura istituzionale, ma esiste una censura più sottile ed efficace che impedisce a soggetti percepiti come potenzialmente scandalosi di trovare spazio sui media. E’ quanto sta accadendo in questi giorni al distributore italiano del film VALERIE – DIARIO DI UNA NINFOMANE, Mediafilm Cinema di Milano, che si è visto negare gli spazi per le affissioni del manifesto, che ritrae un busto femminile con una mano che tocca un paio di slip di pizzo. Al grido di “a Roma c’è il Vaticano e non si può”, le concessionarie di pubblicità hanno subito fatto marcia indietro quando hanno visto titolo e immagine. All’obiezione che Tommaso Tabarelli, direttore marketing di Mediafilm Cinema, ha mosso a proposito di campagne pubblicitarie di biancheria intima che da anni mostrano lombi e sederi con estrema disinvoltura, la risposta è stata: “Ma le immagini non vengono mai associate alla parola ninfomane. Inoltre, quella foto invita esplicitamente al peccato".
“Siamo perplessi”, prosegue Tabarelli, “nel constatare come in Italia ci sia un’onda montante di ipocrita bigottismo che non protesta quando in televisione, in fascia protetta, si vedono vallette vestite come se fossero in spiaggia o reality show in cui seni rifatti vengo [...] |
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C'è anche di peggio, ma qui ci siamo quasi. La morale della storia è: il matrimonio è una prigione perché condanna a subire un uomo violento e possessivo; idem la prostituzione. Solo la sessualità libera consente di vivere. Invero, se si bada al mero dato probabilistico, avere relazioni multiple senza dubbio espone maggiormente al rischio di violenze, specie quando si va con il primo che si incontra. Quindi, sotto il profilo del messaggio, il film è quanto meno improbabile. A ciò si aggiunge che, nel confronto con il Nymphomaniac di Von Trier, qui siamo dinanzi a un Melissa P. in ambiente adulto e persino con il classico finale pseudo-edificante. Pessimo.
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5
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Sceneggiatura, regia e molte interpretazioni piuttosto banali e scadenti... un'occasione persa per molti, visto l'ottimo potenziale di base della storia.
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4,5
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» Già uscito |
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Valérie - Diario di una ninfomane |
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