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Un film ricco di idee e trovate originali, qualità non comuni nei registi italiani. Nonostante la sceneggiatura non sia sempre perfetta, nonostante qualche forzatura qua e là affiorante nella colonna sonora, nell’uso “forte” e violento della pellicola nel passaggio dal bianco e nero al colore per sottolineare talune situazioni, nonostante l’eccesso di barocchismo napoletano, la forza espressiva della Golino qui è tanto convincente e vera, la sua interpretazione raggiunge un tale livello di consapevolezza e maturità da rendere credibile e sostenere anche da sola tutta la struttura del racconto, attutendo le lacune e conferendo spessore al tutto.
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