Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Pesaro 2007 27/06: Rinnovare il linguaggio

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a cura di Vera Usai
Procedono intense, ricche di proiezioni e incontri le giornate del Festival marchigiano che mostrano ancora visioni e sperimentazioni di giovani registi europei ed internazionali… a ribadire che alla Mostra di Pesaro il “cinema è nuovo”.
Continua a farsi conoscere la sezione documentaria “SOS Europa.doc”, svelando i numerosi sguardi rivolti ad un’Europa tanto attuale e pulsante quanto cruda e dissimile, a seconda di chi c’è a muoversi dietro la macchina da presa. Le contraddizioni dei paesi dell’Est, vittimizzati da una povertà e una guerra di cui l’Occidente sembra non conoscerne l’esistenza; i traumi delle famiglie che vivono ai margini del mondo e i colori e le danze di culture ormai “in via di estinzione” - come quelle scrutate in “Forsaken Paths” di Ruya Arzu Köksal, sugli alti sentieri “yayla” della Turchia – fanno da prologo al lungometraggio “Can Tunis”, mostrato mercoledì mattina presso il Teatro Sperimentale. Il progetto - firmato a quattro mani dall’argentino José Gonzàlez Morandi e dal cileno Paco Toledo – è la testimonianza di un microcosmo, il malfamato quartiere di Barcellona che dà il titolo al film, che dovrà essere sacrificato in nome di una modernità e un design industriale che non sente ragioni.
A proseguire gli appuntamenti in programma è anche la sezione dedicata al “Cinema ItaloAmericano Contemporaneo” con le proiezioni di “Trees Lunge/Mosche da bar” di Steve Buscemi, quella di “Mother Tounge” di Marylou Tibaldo-Bongiorno – che ha poi incontrato il pubblico in sala - “Romance & Cigarettes” di John Turturro e, nella giornata di ieri, il prezioso incontro su John Fante, per discutere della scarsa considerazione da sempre riservata ad uno dei maggiori scrittori del ‘900. Fante è nato oltreoceano ed è considerato «uno scrittore profondamente americano», come racconta il suo editore Stephen Cooper nel lungometraggio, esordio al genere documentario per Giovanna Di Lello, che ha preceduto la “prelibata” tavola rotonda.
Tra proposte di nuovi linguaggi visuali e “film al telefono” ha iniziato a farsi conoscere lo scorso lunedì anche la sezione “Nuove Proposte Video & Documentando” che, come spiega il curatore Andrea Di Mario, ha raggruppato al suo interno, per la prima volta quest’anno, «un flusso infinito e uniforme di immagini». Nel ventaglio delle proposte l’incontro ad hoc è stato quello in presenza dei reporter Molly Bingham e Steve Connors dopo la presentazione del loro primo documentario, “Meeting Resistance”, di matrice statunitense. Il progetto, realizzato in dieci mesi di riprese, mostra per la prima volta l’altro volto di una città così contraddittoria come lo è la capitale irakena di Bagdad.
Nei giorni di venerdì e sabato inoltre, per la sezione “NPV & Documentando”, gli Omaggi a due importanti artisti: Gianni Toti, pioniere italiano delle arti elettroniche e Jean-Gabriel Périot, regista e creatore di installazioni video. A dare spessore alle proiezioni il pubblico sarà impegnato nei prossimi giorni a seguire le ricche tavole rotonde di discussione a cui prenderanno parte professori universitari e studiosi della materia, per ricalcare la veste di un Festival che sia anche momento di dibattito e occasione di apprendimento.
Mentre continuano le proiezioni per il ciclo retrospettivo dedicato a Luigi Comencini - inaugurato il giorno di apertura e ospitato presso le sale del Cinema Astra, che ogni giorno si anima con le proiezioni delle opere del regista italiano, ordinate cronologicamente dai primissimi esordi – e quello in onore del regista basco Ivàn Zulueta, protagonista del cinema underground spagnolo, più eccentrico e sperimentale, la Mostra è sempre attenta a saziare i gusti del pubblico. E così, per chi la notte fosse affetto dalla classica “insonnia da film”, l’unico antidoto possibile sono le cinque serate, da vivere sotto gli antichi portici di Palazzo Gradari. Le video opere, proiettate sulle pareti e provenienti da gallerie d’arte, musei e concorsi, hanno come obiettivo quello di far conoscere forme non convenzionali di produzione.
Qualche controindicazioni di fruizione?! L’abbuffata di sicuro non verrà mal vista e poi dal libretto delle istruzioni di Antonio Pezzuto, il curatore della sezione, il consiglio che si legge è di “consumarle” in modo distratto, perdendosi tra riflessi di candele e chiacchiere dal “gusto alcolico”.