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La prima monografia in Italia dedicata al più indipendente dei registi italiani. Corso Salani (Firenze 1961) è l’autore italiano per eccellenza dello spaesamento e dell’altrove, il cantore dei confini e delle soglie che rintraccia dovunque, dall’Europa dell’Est al Sudamerica, dalla base americana di Aviano all’isola di Capraia; ma è anche il regista che, herzoghianamente, riesce a coniugare vita e finzione, il farsi del cinema e l’avventura personale. Esperienze entusiasmanti e a loro modo totalizzanti, che Corso brucia con la propria fiammella di passione raffinata.
Fuori da schemi consueti, marginale per scelta e “necessità”, autoprodotto, ha fatto dell’isolamento una virtù e della solitudine un tema. Attore per finanziare i suoi film, inesausto viaggiatore e fine descrittore di psicologie, pedinatore di figure femminili che lo portano ovunque, ha diretto piccoli grandi film che hanno lasciato un segno, da Occidente a Palabras, da Gli ultimi giorni a Confini d’Europa.
Il volume presenta sei saggi originali di vari critici (Massimo Causo, Paolo Vecchi, Pierpaolo Loffreda, Alberto Morsiani, Paola Cristalli, Fabrizio Grosoli) che approfondiscono i vari aspetti e tematiche presenti nei film del regista fiorentino, esaminandoli da diversi punti di vista.
Completano il libro una lunga intervista a Salani realizzata da Serena Agusto e gli apparati critici e bibliografici, oltre a una ricca sezione fotografica di 32 pagine.
Il volume è stato realizzato in occasione della rassegna omonima curata da Albeto Morsiani e Serena Agusto per l’Associazione Circuito Cinema, Sala Truffaut di Modena (15 ottobre/6 novembre 2008) |
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