|
notevole, sia per la gravità inusitata dei fatti che documenta anzi denuncia, sui quali sembra che ancora oggi si taccia anche nei libri di scuola, sia per la mirabile scelta di affidare il racconto unicamente all'assurda espressività - tanto più incontenibile quanto più contenuta, e questo è davvero the look of silence - delle facce dei corpi delle voci, senza immagini di repertorio (ammesso che ne esistano) e senza mostrare alcuna violenza fisica. da vedere assolutamente - dopo il caffè, perché è abbastanza lento e a dire il vero un po' noiosetto - per sapere che cosa è successo negli anni '60 in Indonesia, e anche che cosa è oggi quel paese meraviglioso in cui magari pensiamo di andare in vacanza. nei titoli di coda sono molti gli anonimi.
|
|
|
Lascia senza parole l'ultimo film di Oppenheimer: un pugno nello stomaco ben assestato alle nostre coscienze di spettatori ormai anestetizzati a quasi tutto. Nel riportare alla luce i massacri dei comunisti in Indonesia negli anni '60, una delle tante storie tragicamente rimosse dalla coscienza collettiva, il regista sa trovare una verità e una potenza rare nel cinema. Una visione forse non sempre piacevole e per niente consolatoria, ma assolutamente necessaria. Da non perdere.
|
|