Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Recensione: Seven Swords

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Seven Swords
titolo originale Seven Swords
nazione Hong Kong
anno 2005
regia Tsui Hark
genere Azione
durata 144 min.
distribuzione Medusa Film
cast D. Yen (Chu Zhao Nan) • S. Honglei (Fire-Wind) • C. Yeung (Wu Yuanyin) • M. Wong (Principe Dokado) • L. Chia-Liang (Fu Qing Ju)
sceneggiatura T. HarkC. Chi-SingC. Tin-Nam
musiche K. Kawai
fotografia V. Keung
montaggio A. Lam
uscita nelle sale 2 Settembre 2005
media voti redazione
Seven Swords Trama del film
Cina, all'inizio del XV secolo il nuovo governo della dinastia Ching decise di vietare in modo violento la pratica delle arti marziali, in modo da ripristinare l'ordine nel paese. Fu Qingzhu e due compagni della vecchia guardia, non ci stanno e si recano da un vecchio eremita maestro di spada, il quale gli affianca quattro tra i suoi migliori uomini e insieme intraprendono il loro coraggioso viaggio.
Recensione “Seven Swords”
a cura di Andrea Olivieri  (voto: 7)
"Sette spade in difesa della pace."

"Seven Swords" pone lo spettatore di fronte a un cinema che si situa a metà strada fra passato e presente, che mescola generi e linguaggi e apre squarci inediti nella nostra capacità di "vedere" le immagini sullo schermo. L’immagine stessa raccoglie una serie di danze di pura energia, regalandoci uno spettacolo prezioso. Inquadrature molto strette e un continuo alternarsi di dettagli; Tsui Hark dimostra dunque di avere bene in mente ciò che vuole, di sapere conferire alla pellicola una compattezza e una coerenza stilistica sconosciuta ai cineasti americani. E’ dunque una questione di spazi, piuttosto che di eventi o personaggi. Perciò il film ritrova poi la sua libertà nello splendido scontro finale fra il "cattivo" Vento di Fuoco e l’eroe Chu Zaonan, per il possesso della spada Drago. In questo caso la battaglia avviene in uno spazio ristretto, fra due mura solide, che vengono attraversate dalle lame descrivendo geometrie insolite nella pietra, come a voler spaccare quella condizione di prigionia.
E allora capiamo che l’uomo deve convivere e lottare continuamente con un limite, che la vita è permeata dal dolore, ma vale la pena di essere vissuta per le tante piccole felicità di cui è piena e che vanno continuamente cercate con impegno.
In fondo, tutta la storia ruota intorno alla ricerca della felicità da parte di individui diversamente condannati a restare soli. La loro battaglia è la ricerca della gioia attraverso il male, la comprensione del limite che stabilisce le loro vite e che solo a tratti può essere superato attraverso l’uso di un potere superiore, rappresentato dalla spada, non a caso il vero protagonista sin dal titolo.
Cinema adrenalinico ed insieme capace di innalzarsi a manifesto poetico; "Seven Swords" possiede la potenza espressiva della grande epopea.
Presentato fuori concorso a Venezia 2005.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Utente di Base (0 Commenti, 0% gradimento) droogalex 4 Dicembre 2011 ore 10:50
voto al film:   6,5

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