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Adoro lo stile di Baumbach, così fresco e singolare. "Per diventare giovani ci vogliono molti anni", sentenziava Picasso. Lo scontro (o incontro?) generazionale è qui narrato con finezza, mediante una sceneggiatura che prospera nel meta-cinema. Si ride e si sorride molto, anche in modo amaro. Non solo per questo, i film di Baumbach ricordano il primo Allen per temi, mood e ambientazione (ancora NY, stavolta Brooklyn e non Manhattan). Peccato per il finale un po' consolatorio, ottime le interpretazioni del poker di protagonisti. Inferiore al bellissimo 'Frances Ha', così luminoso e autentico nel suo bianco e nero, questo 'While We're Young' non sfigura nella filmografia di Baumbach. Che si riscopre felicemente prolifico ed esce presto con il nuovo 'Mistress America', di cui si dice un gran bene. p.s.: scelta eccezionale e di gran gusto mettere nelle mani di un attore un disco dei Wilco: il capolavoro 'Yankee Hotel Foxtrot'.
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