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Beij, un arabo sessantenne, vive vicino Marsiglia, e lavora nel cantiere navale del porto ma alla sua età non regge più la fatica di un lavoro così pesante. Deve però resistere perché, anche se ha divorziato da parecchi anni, vuole rimanere vicino alla sua ex moglie e ai figli, nonostante le tensioni passate. Le difficoltà finanziarie lo fanno sentire inutile, e per allontanare la sensazione di fallimento che sente, si rifugia in un sogno che potrebbe trasformarsi in realtà. Vorrebbe aprire un ristorante a conduzione familiare per dedicarsi a un'attività meno faticosa della sua e più redditizia per tutti. Anche i suoi parenti pian piano si fanno coinvolgere e uniscono le loro forze per un progetto che dà a tutti la speranza in una vita diversa. |
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Non voglio andarmene senza prima aver lasciato qualcosa ai miei figli
Buio, silenzio. Luce, applausi. La 64° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia sembra decisa dal pubblico, che tributa a “La Graine et le Mulet” (poi tradotto, per una volta correttamente, “Cous Cous”) oltre dieci minuti di applausi. Fino al momento in cui Zhang Yimou, pres [...]
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Leggi la Recensione completa di “Cous Cous” |
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News sul film “Cous Cous” |
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Retrospettiva Kechiche allo Spazio Oberdan (30 Dicembre 2013)
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Presso la Sala Alda Merini - Spazio Oberdan della Provincia di Milano, dall’1 all’11 gennaio 2014, Fondazione Cineteca Italiana propone una rassegna completa dedicata al grande cinema di Abdellatif Kechiche, regista franco-tunisino vincitore della Palma d'Oro 2013 al Festival di Cannes con “La vita di Adèle”.
Pur avendo realizzato solo cinque lungometraggi, Kechiche è oggi uno dei registi migliori del panorama cinematografico mondiale. Dopo aver studiato teatro, Kechiche approda al cinema all’inizio degli anni Ottanta in veste di attore. Ma la sua vocazione è la regia e finalmente, nel 1999, realizza il suo primo lungometraggio, “Tutta colpa di Voltaire”. In questo esordio, Kechiche già mostra i tratti essenziali del suo cinema: sguardo affondato nella realtà, grande attenzione al fattore umano, utilizzo di un linguaggio filmico molto personale e ricco di sfumature che tallona da vicino i personaggi. Un’estetica confermata nel successivo “La schivata” (2003), opera della piena maturità, con un impianto drammaturgico in cui sentimenti e problemi sociali si fondono alla perfezione. Con il suo terzo lungometraggio, “Cous Cous” (2007), Gran premio della giuria al Festival di Venezia, [...] |
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A Cosenza rassegna su memoria e presente ( 3 Febbraio 2009)
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Venezia: Kechiche presiederà la Giuria per il Premio De Laurentiis ( 8 Luglio 2008)
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Il 'Grande Cinema Italiano' a Poggio Mirteto (26 Giugno 2008)
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I vincitori dei 'Gransito Movie Awards' ( 6 Maggio 2008)
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"Cous cous" sbanca i Cesar (23 Febbraio 2008)
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Box Office: "Cous cous" entra nella top ten (21 Gennaio 2008)
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"Cous cous" raddoppia le copie in sala (17 Gennaio 2008)
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"Cous Cous", il miracolo della vita ( 4 Gennaio 2008)
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Il giurato Ozpetek: "Volevo Kechiche Leone d'oro" ( 8 Settembre 2007)
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Premio della Giuria a Kechiche e Haynes ( 8 Settembre 2007)
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Venezia: voci contrastanti sul Leone d'Oro ( 8 Settembre 2007)
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Mikhalkov, Kechiche e Ang Lee favoriti per il Leone ( 7 Settembre 2007)
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Venezia, parte il toto-Leone d'oro ( 7 Settembre 2007)
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Kechiche tra i candidati per il Leone d'Oro ( 4 Settembre 2007)
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