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Al di là della regia impeccabile e dell'ottima recitazione corale minuto dopo minuto dalla Sposa Promessa sembra traspirare l'idea di una sfida. La sfida di mettere in scena le rigidissime e universalmente considerate antiquate consuetudini sul matrimonio dell'ortodossia ebraica, mostrandole agli occhi di un pubblico, si suppone, prevenuto. Un pubblico che ha già giudicato prima di cominciare a vedere e a scoprire che forse non tutto quello che crede di sapere è vero. Al di là delle regole infatti questo continuo tergiversare della protagonista mostra come i sentimenti, i dubbi, i rancori e altre "amenità" che fanno parte dello spirito umano abbiano la meglio su qualsiasi tradizione antica e antistorica. L'idea alla base del film è assolutamente condivisibile, il risultato è interessante soprattutto quando interviene un tocco (auto)ironico, quasi beffardo nei personaggi secondari ( i rabbini su tutti).
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