|
|
Ultimi commenti e voti |
|
|
|
|
|
|
|
|
7
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
7
|
|
|
|
|
Al di là della regia impeccabile e dell'ottima recitazione corale minuto dopo minuto dalla Sposa Promessa sembra traspirare l'idea di una sfida. La sfida di mettere in scena le rigidissime e universalmente considerate antiquate consuetudini sul matrimonio dell'ortodossia ebraica, mostrandole agli occhi di un pubblico, si suppone, prevenuto. Un pubblico che ha già giudicato prima di cominciare a vedere e a scoprire che forse non tutto quello che crede di sapere è vero. Al di là delle regole infatti questo continuo tergiversare della protagonista mostra come i sentimenti, i dubbi, i rancori e altre "amenità" che fanno parte dello spirito umano abbiano la meglio su qualsiasi tradizione antica e antistorica. L'idea alla base del film è assolutamente condivisibile, il risultato è interessante soprattutto quando interviene un tocco (auto)ironico, quasi beffardo nei personaggi secondari ( i rabbini su tutti).
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
5
|
|
|
|
|
Il film gira in tondo attorno all'indecisione di una giovane donna: sposare o no l'uomo rimasto vedovo della sorella. Un giro in tondo non privo di qualche suggestione ma non particolarmente avvincente
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
7
|
|
|
|
|
Burshtein rappresenta un mondo di cui fa parte, con una prospettiva interna tanto più straniante quanto più si allontana dal nostro consueto punto di osservazione. Se l'impressione generale è che risulti un film parzialmente ingessato su certi crismi (ma è probabilmente il naturale impatto di chi osserva il tutto dal di fuori), è vero che la complessità delle scelte individuali ne risulta addirittura rafforzata, e con essa l'idea che ogni società sia al fondo composta da vite umane, e che queste vite umane, al di là di tutto, non sono poi tanto diverse, da ambiente ad ambiente. Difficile equilibrio raggiunto, e resta il sospetto che anche parlare di equilibrio voglia dire assumere una posizione, per così dire, "militante".
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
7,5
|
|
|
|
|
molto bella e interessante la rappresentazione di questa sorta di organismo unico, tutto incappellato, intreccinato e oscillante, la cui particolarità e la cui forza sta nel dimenticarsi volutamente di essere composto in realtà da singoli individui, che potrebbero avere ciascuno le proprie personali esigenze e desideri. ma è proprio la rappresentazione di questa condizione incerta della persona a costituire l'onore e l'onere del film, che riesce a spiazzarci facendoci ritrovare nella stessa, totale confusione in cui si ritrova la giovane Shira che, presa in mezzo tra l'essere e il non essere, non abituata com'è a considerarsi e a indagarsi davvero, posta di fronte a una scelta riesce soltanto con grandissima difficoltà a riconoscere le proprie paure e i propri veri desideri (la cui espressione è addirittura lasciata dal regista a un paio di -intensissimi- sguardi di lui). spiazza un po' troppo, a scapito tanto della comprensione quanto del coinvolgimento, ma calibrare non era semplice.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
7,5
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
9
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
7,5
|
|
|
|
|
Nella ristretta cerchia della comunità ebraica ortodossa ogni azione deve trovare una collocazione precisa ad incastro per la sopravvivenza del gruppo. E' così che la piccola Shira, appena diciottenne, è costretta a sposare il marito della sorella morta durante il parto affinchè il bambino resti in famiglia. Molto ben rappresentati ed estremamente interessanti la logica e la vita di questo circolo chiuso con i suoi riti che impongono- senza far sembrare- anche il sacrificio individuale in nome dell'interesse dei più. Molto bravi gli attori, belle le immagini cariche di atmosfera e pregne di fascino, il film cattura l'attenzione e scorre in modo fluido e significativo per chi ama il cinema lasciando che tale visione origini puro diletto e insieme arrichimento culturale
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
7,5
|
|
|
|
|
Non sempre tutto ciò che avviene è chiarissimo, soprattutto nei primi minuti del film; ma la carica di fascino della pelicola rimane intatta fino all'ultima bellissima scena. Un film potente, capace di raffigurare in modo nuovo un mondo antico, di far riflettere e di non annoiare mai. Bravissima la protagonista, e molto bella la fotografia.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|