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Lo Cascio si cimenta alla regia e omaggia Siena, le sue aurore soprattutto. Ma il suo rimane un giallo sufficiente, stentato nel ritmo e nella sceneggiatura (pur nella constatazione che la tematica trattata sia interessante e induca a qualche riflessione). Anche il finale non brilla, un po' "inconcludente".
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Lo Cascio esordisce dietro la macchina da presa con un film che riprende la tradizione del cinema impegnato all'italiana da Rosi a Petri, e lo fa guardando soprattutto alla letteratura, da Sciascia a Pirandello a Kafka. Lo fa però senza riuscire a scegliere il registro giusto, e oscilla un po' troppo tra il tragico, il grottesco e la farsa, senza trovare sempre il ritmo e la tensione necessari. Temi nobili e non banali, molte idee, ma un equilibrio ancora da trovare; una prova interessante, ma non perfettamente riuscita.
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