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A tre anni di distanza da Tomboy, Celine Sciamma si conferma una delle più talentuose giovani registe francesi, dotata di una poetica e di uno stile già ben riconoscibili: anche questa volta la sua attenzione si concentra sull'adolescenza, sul tema dell'identità, sulle difficoltà del crescere e del trovare il proprio posto nel mondo, declinando però il tutto al femminile, come nei recenti (e sempre transalpini) "17 ragazze" o "Foxfire". Il film, che non è solo un film politico o una semplice descrizione della vita di banlieau, ha momenti di grande intensità, ma anche qualche punto morto, se non proprio superfluo. Una maggiore compattezza avrebbe potuto rendere più serrato il ritmo e trasformare un buon film in un capolavoro; anche così rimane da vedere, per chi ha la fortuna di trovarlo in un cinema.
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