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Premetto che non ho letto il libro di Hardy, quindi non posso giudicare se la trasposizione cinematografica sia stata all'altezza. A me il film è piaciuto molto. Sarà che ho un debole per quei films in cui tutti comunicano dandosi del "voi", retaggio di un'epoca magari meno evoluta tecnologicamente di quella attuale, però infinitamente migliore per molti altri aspetti, tra cui l'educazione e i valori. I temi che commuovono, in fondo, sono sempre quelli: l'amore in tutte le sue forme (soprattutto quello non corrisposto, quello che fa quindi soffrire e si fa ideale), la lealtà, la durezza della vita, la crudeltà dell'animo umano. Spettatori commossi in sala, un grazie eterno agli scrittori del passato che hanno scritto pagine di questa intensità.
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Film ben costruito sotto il profilo scenico, ma non della sceneggiatura. Certamente la stessa è coerente. Tuttavia, non può non notarsi come l'intreccio risulti a tratti eccessivamente lento, come si dia poco spazio alla poetica di Hardy sulla rottura dell'armonia naturale, come la rappresentazione appaia sostanzialmente fredda. Buone e misurate le prove di Sheen e della Mulligan. Su Shoenaerts e sulla sua espressività forse è meglio tacere.
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