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Attraverso il Texas, fino ad arrivare nei deserti territori del Messico i due fratelli criminali, Seth e Jacob Gecko, dopo aver collezionato un’altra rapina, giungono in uno strano locale, isolato dal mondo, il “Titty Twister”. Con loro c’è una famiglia presa in ostaggio per superare senza troppi controlli la frontiera. All’alba i due fratelli devono incontrare Carlos, un potente e ricco boss che in cambio di una parte del bottino ha promesso di offrire loro la salvezza. La notte prima dell’appuntamento è però ancora lunga e ha in serbo tante ed inaspettate sorprese… |
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Scenario arido da deserto e un piccolo negozio di liquori sperduto tra la polvere occupano le prime inquadrature del film di Robert Rodriguez. Già da subito la vena visionaria fumettistica, che culminerà nel suo più recente “Sin City” del 2005 – progetto a sei mani insieme a Frank Miller e Quentin Tarantino – dà al film un taglio che lo rende gradevole e avvincente malgrado ogni tanto fa capolino una certa prevedibilità. I protagonisti sono due fratelli, Jacob e Seth Gecko, pericolosi criminali la cui fama fa eco in tutta l’America. Il regista affida l’arduo compito di dargli voce e volto ad un Clooney deciso e con il sangue sempre freddo e ad un Tarantino maniaco sessuale e omicida, con occhiali ed apparecchio ai denti, che sbaglia troppo spesso nel regolare la sua violenza. I due sono diretti a “Titty Twister”, oltre la frontiera messicana, un posto che di sicuro “non passa inosservato”, aperto tutte le notti dal tramonto all’alba… e presto si scopre il perché. Fin qui il film mantiene un bel ritmo, dando ai dialoghi e alle azioni i toni del thriller. Una volta dentro il locale, dopo un’ampia panoramica degli interni, si aprono le danze e il thriller gioca a mescolarsi con l’horror, lo splatter truculento e un po’ di quel pulp caro al regista de “Le iene”. L’atmosfera è demoniaca, tra balletti con serpente (azzeccata la scelta di Salma Hayek per la Satanico Pandemonium sul palcoscenico) e spogliarelli e i personaggi in lotta contro le forze del male, avvolti in un limbo di colori cupi e caldi, fumo, fiamme e bella musica, regno prima dei vampiri e poi di corpi fatti a pezzi, teste tagliate e arti insanguinati in gran quantità. Gli interpreti si destreggiano con abilità, impugnano le armi e combattono, chi con il talento da duro e invincibile (Clooney), chi all’inizio con qualche ritrosia (Juliette Lewis) e chi intascando un debutto come attore (Tom Savini) che, con i suoi trucchetti da Sex Machine, trascina la pellicola verso una parodia demenziale ma comunque divertente. Rodriguez butta nella mischia anche testi da sermone biblico, ricordi della guerra vietnamita raccontati per bocca americana e un bell’addio in chiusura, che forse è quello che più di tutto, alla fine, non era in programma. |
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Commenti del pubblico |
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News sul film “Dal tramonto all'alba” |
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"Grindhouse", Tarantino e Rodriguez: di nuovo horror (31 Marzo 2006)
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