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Aggiornando il mito di Ulisse e Robinson Crusoe e spostando clamorosamente le colonne d'Ercole fuori dal "mondo" conosciuto, Cuaron c'entra in poco più di una, giustamente condensata, ora e mezza quasi tutti gli obiettivi. Mette in scena una storia che mantiene alta la tensione dall'inizio alla fine, crea uno scenario pazzesco con immagini da brividi e evita di farsi prendere la mano dall'inverosimile intreccio che la sceneggiatura propone (è imporbabile infatti il motivo scatenante di tutta la stori). La scena finale è da applausi. Quanto è piccolo l'uomo di fronte all'universo!
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