"E' rinata la commedia in Italia!". Così scrivevano i giornali nel 1997 quando questo film uscì. Io mi trovo nel 2014 e guardando questo film mi verrebbe da dire la stessa cosa. Un film che contiene gag Verdoniane arrangiate in stile livornese. Ma Virzì non si ferma a questo e ci mette dentro lotte di classi sociali e lotte tra il mondo dell'adolescenza e il mondo degli adulti. Cuce addosso al personaggio di piero l'evoluzione del belpaese e come questa evoluzione si riflette sulla vita di una persona. La cosa che mi ha colpito di più è l'importanza data al fattore "destino". All'inizio Piero naviga a vele spiegate verso una carriera da stimato scrittore, e il mio naso da spettatore sentiva già puzza di banalità. Vengo smentito quando Piero finisce a fare l'operaio in un azienda che nn invidia nulla all'Ilva di Taranto, rendendolo cmq felice. Questo film poteva anche chiamarsi "la vita è bella", peccato che quello stesso anno questo titolo era già occupato da un altro film...

Se "nuovo cinema paradiso" mi aveva intenerito, questo film mi ha fatto molto riflettere. Essendo meridionale il tema dell'emigrazione dalla propria cittadina mi riguarda molto da vicino. In questo film c'è la storia di tante famiglie costrette a dividersi per motivi lavorativi. Peppuccio lo sà raccontare in modo magistrale. Ci mette dentro l'idea geniale di mettere un padre vecchietto e malinconico che quasi ingenuamente si mette in viaggio per il belpaese descrivendoci anche tutte le peculiarità delle città in cui i suoi figli, bene o male, vivono. Probabilmente il film sarebbe sato un altro se dietro quei fondi di bottiglia non ci fossero stati gli occhi di Mastroianni. "stanno tutti bene" è la convinzione che ogni genitore ha, vera o falsa che sia, per subire un pò di meno il distacco dai suoi figli che col tempo si fà sempre più incisiva. Tremendamente reale.

Quando vedo film di questo genere "made in Italy" ho voglia di gridare al miracolo. Vicari non ci risparmia le scene di atrocit

Una storia fresca, innovativa e creativa. Il regista si serve di un cast ricco di prestigio per raccontare alcuni meccanismi sociali attuali in un modo molto originale, servendosi anche dell'aspetto favolesco e grottesco. Ancora una volta Soldini ci offre un cinema ricercato e mai banale. Mi

Ahimè il film è scarso. Non sono servite le presenze di Giallini, Gassman e Marchioni per alzare l'asticella della qualità. Tutto fila liscio come l'olio in questo film. Padre psicologo separato con tre figlie di cui cerca di fare da papà e da "mammo" riuscendoci alla perfezione. Tutte le vicende dei personaggi girano intorno all'amore. Tipici i temi affrontati: differenza d'età nella coppia, omosessualità, disabilità, crisi di coppia e amore di mezz'età. Oddio gli argomenti vanno bene, solo ci si poteva impeganre di più e metterci un pò di fantasia. Credo che il compito di un regista sia proprio quello. Tutto è troppo politicamente corretto e leggero. Troppo leggero. Anche il lato ironico non è un granchè. Riguardo agli attori Giallini sembra rinchiuso nel suo personaggio, troppo limitativo per un attore della sua portata. Questo vale anche per gli altri due. Le attrici sono bellissime ragazze ma a me non sono piaciute. Ma il mio giudizio creda sia legato sempre alla sceneggiatura.

Scorsese è completamente pazzo! questo film è folle, per usare un termine diminutivo. Il problema è che è follemente straordinario. E' un'americanata, ma riuscita alla perfezione. La squadra messa sù in questo film ci fà ricordare perchè il cinema americano è sempre stato un modello planetario. Una storia incredibile raccontata nel migliore dei modi. Il regista ha messo sulle spalle di DiCaprio tutta la responsabilità di questo film e lui non lo ha tradito. Infatti Jordan ci fa prima morire di invidia mentre sguazza tra soldi e donne, per poi farci avere un senso di nausea quando ogni limite è superato. I finali di Scorsese li conosciamo e questo è davvero splendido.Il film è costato 100 milioni di dollari. Una spesa "folle". Appunto.

Un film sempliciotto. Un poliziesco debole e prevedibile. Battiston e orlando neanche in grande forma. Poi secondo me dura troppo poco. Salvo solo l ambientazione perfetta e alcune scene tra padre e figlia.

Il thriller che non ti aspetti dal regista che non ti aspetti. Questo film è la festa del cinema italiano. Bentivoglio, Golino, Gifuni, Bruni Tedeschi che cosa sono in questo film? Gifuni l'avrei quasi abbracciato ne "la ragazza del lago", qui invece avrei voluto castrarlo. Bentivoglio ha una faccia da schiaffi in questo film ma l'abbraccerei per la recitazione. Insomma "avevate scommesso sulla rovina del cinema italiano e non avete vinto"!!

Io quoto molto la scelta di mettere Albanese a fare un film drammatico proprio perchè ha saputo dare al suo personaggio quella goffaggine che rende ancora di più l'idea di smarrimento. La Buy è brava e lo sapevamo. Questo film ci fa avvicinare ad una realtà fatta di panico e insicurezza che sembrano infinite e ce lo racconta senza troppa poesia ma con grande onestà.

Un film molto bello. Mi ha ricordato un pò "la ricerca della felicità". Di certo Mastrandrea non ha molto da invidiare a will smith. Mi è piaciuta tanto l'attrice che interpreta la figlia. La regia è ben costruita e ci fà entrare in contatto con lo stato d'animo del regista. Una bella sorpresa.

Pif in questo film non si smentisce. Rimane fedele al suo stile. L'ironia, l'autoironia e la creatività condiscono ogni scena. Ci evita le scene terroristiche che non ti fanno dormire la notte e soprattutto ci fa ridere dei boss mafiosi facendoli diventare più piccoli ai nostri occhi. Io mi sono divertito e saziato (cinematograficamente parlando) durante questo film. Pif è un "giovane" regista e sono sicuro che ci stupirà ancora.

La vita di Adele è un film che non racconta niente di nuovo ma soprattutto ce lo racconta in modo anche parecchio banale. tolte le innumerevoli scene di sesso diventa un film di cui ci si potrebbe persino annoiare. Detto questo penso che la vera forza del film e i requisiti che gli hanno fatto guadagnare la palma d'oro siano nel modo di girare e nella bellezza e nelle profondità delle inquadrature. Geniali i primi piani molto frequenti nel film e geniale anche l'uso del cibo che diventa addirittura passionale. "passione", appunto, è la chiave del film. Una bella storia d'amore e di vita. Ma niente di più

Non ho riso neanche una volta. Mi tengo stretto il mio amatissimo e snobbatissimo Zalone!!