Un film che lascia l'amaro in bocca... per la gioia di woody! bello comunque

Bello. Dà una sensazione di leggerezza. Molto bella l'ultima scena in cui il regista decide di farci rimanere nel sogno piuttosto che farci ripiombare nella dura realtà.

Filippo Timi da oscar!!

Molto più comico e geniale delle grandi produzioni dei "cinepanettoni".

Ok il film di Garrone col libro di Saviano non c'entra molto. Ma se ci pensiamo sarebbe stato praticamente impossibile rappresentare tutti i dettagli del libro in un film. Io credo che Garrone abbia dato il suo punto di vista di tutta la vicenda mettendoci dentro tutta la sua visionarietà di regista. Saviano parlando del film ha detto che "Garrone è riuscito a fare quello che io volevo. Non mitizzare i protagonisti di questa storia". Quindi si rischiava di finire come con "Scarface" dove tutti volevano essere Tony Montana. Bisogna dare merito al regista di aver dato vita ad un ottimo (a mio parere) prodotto cinematografico, senza farlo diventare un documentario. Geniale come sempre l'uso degli attori che rispecchiano evidentemente la realtà, e l'uso delle musiche. Bravo Matteo.

Dopo "cado dalle nubi" questo è il primo film in cui ho riso di gusto. Complimenti al regista/attore Edoardo Leo che secondo me potrebbe azzardare a qualche film che non punti solo ad attirare le famiglie o le donne che vogliono vedere Roul Bova. E soprattutto un elogio a Marco Giallini che secondo me è uno degli attori più bravi che abbiamo in Italia. Roul Bova rimane sempre e solo bello.

Ernesto Mahieux vale da solo il prezzo del biglietto. Dopo l'agghiacciante interpretazione nel film mi ha quasi impressionato vederlo commuoversi ai David di Donatello. Ancora una volta Garrone è riuscito a trarre una memorabile performance da un attore che non si vede moltissimo in film importanti. Nel finale del film mi ha fatto più paura lui che Nicholson in Shining. E non sto esagerando. Siamo tutti d'accordo che Foglia Manzillo sia ben lontano da essere un attore professionista, ma il regista a quanto pare è un fan sfegatato del non professionismo e su questa idea ha coltivato la fortuna che ha fatto fino ad ora.

Questo film è l'inizio dell'esaltazione dell'intesa artistica tra Sorrentino e Servillo. Si ha l'impressione che l'attore interpreti a meraviglia le idee del regista, anche se quelle idee si limitano a un semplice gesto. Credo che dopo il monologo di Servillo nel finale sia scattata una standing ovation sul set. Tony è un personaggio talmente complesso e appassionante che Sorrentino ha dovuto scrivere un romanzo per completarlo. Vive di luce propria. L'omonimo Pisapia interpretato da Andrea Renzi passa indubbiamente in secondo piano, ma credo che anche questa sia stata una scelta precisa del regista. Per il resto musiche bellissime, anche e soprattutto quelle di Peppe Servillo. WOW!

Inutile nasconderlo. Il film non è all'altezza dei suoi spettacoli. Ho trovato Celestini più entusiasmante su un palcoscenico di un teatro dove gli unici effetti speciali erano una sedia dove sedersi e la sua magnifica voce "romanesca" narrante. Certo, il tema è importante e, anche se lui non è il primo ad affrontarlo, non l'ha reso banale e patetico. Ma questo non giustifica il fatto che il film non è scorrevole ed è lento. Si fa fatica a seguirlo. Amo Celestini ma credo che la sua arte la esprima meglio in mezzo alla gente. E' lì il suo posto.

Giacomo Rizzo esemplare nel rappresentare la miseria umana, supportata da una sceneggiatura che non lascia nessun dettaglio al caso. Anzi sono proprio i dettagli a fare la differenza. Incredibile come restino impressi i personaggi e i loro comportamenti più che la trama. Musiche delicate che fanno da contrasto a immagini, spesso atroci, di meschinità umana. Fabrizio Bentivoglio magistrale.