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Opera polisemica, stratificata e complessa, che nasconde dietro la sua apparente "leggerezza" profondità insospettate, "Intrigo internazionale" ha stimolato più di ogni altro film di Hitchcock l'esercizio interpretativo. Di volta in volta, il capolavoro hitchcockiano è stato ridotto a una versione moderna dell'"Amleto", a un compendio dei seminari di Lacan o a un saggio antropologico sulla società americana. Di fronte alla sua complessa geografia anche il critico più avveduto rischia talora - come Cary Grant - di perdere la bussola. All'origine di questo lavoro vi è dunque l'esigenza di mettere un po' d'ordine, accogliendo le intuizioni critiche più persuasive ma prendendo al tempo stesso le distanze dagli abusi interpretativi perpetrati a suo danno. |
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