Recensione: Skyfall

Non è più Bond, diano un altro nome al personaggio.

Semplicemente il miglior 007 mai realizzato; profondità, cinismo, disincanto e dolore. Fase tecnica perfetta, fase artistica notevole: interpretazioni ottime (Silva credo sia uno dei migliori nemici di tutta la serie e le Bond girl non sono anonime come sempre), regia cristallina, sceneggiatura (anche se non sempre imprevedibile)credibile e ben fatta. Il punto forte di questo Skyfall è però qualcosa che non era mai stato rappresentato con realismo nei film di 007: il rapporto tra i personaggi, soprattutto tra 007 e M. Bond è disincantato e cinico ma tutto questo non è una sua scelta: l'infanzia difficile lo ha plasmato ed è impossibile non provare empatia per lui, persino nei momenti in cui risulta più odioso e maschilista; è cresciuto come un numero e la sua vita, ormai, è una missione continua per non fermarsi mai a pensare, ricordare o tentare di dimenticare. Tutto eccellente in questo film, che trascende il gusto per gli 007 guadagna la credibilità che a questa serie ser

Ho notato che gli attori che interpretano Bond,pur essendo dei bravi attori al di fuori di quel ruolo,assumono, durante il film, tutti le stesse 2/3 espressioni
Probabilmente,credo che la cosa sia voluta, perché Bond non esiste è la proiezione dello spettatore,parlo dei maschietti, sul film .
D altronde chi non vorrebbe essere Bond , tutte le donne lo cercano,vita spericolata,non ha problemi economici ,è immortale, ha solo un difetto, che il film finisce.
Viva Bond!