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Durante un incontro di box avviene l'assassinio del ministro della difesa americana. Un detective di nome Santoro è presente nel momento del crimine e si incarica di comandare l'indagine, nella quale tutti i 14 mila spettatori dell'incontro possono essere ritenuti responsabili. |
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Come quando si compra un cd solo perchè c’è una traccia trascendentale e travolgente, che ci porta in un mondo meraviglioso e che ci ripaga ampiamente della spesa fatta, nonostante tutte le altre siano prevedibili e noiose. Ecco cosa è omicidio in diretta, un cd (pardon, un film) di un De Palma in versione: faccio quello che volete, voi mi date i soldi, ed io provvedo perché il risultato sia soddisfacente. Senza il minimo impegno o cuore. L’inizio è di quelli indimenticabili, un piano sequenza vertiginoso che ruota intorno al protagonista (in camicia a fiori) mostrandoci con eleganza tutto quello che succede, attraverso i suoi sguardi e i suoi gesti. Un quarto d’ora spettacolare e con un Cage pienamente a suo agio nei panni di un poliziotto corrotto, pedinato da una telecamera che smette di muoversi solo al momento dell’uccisione del ministro della difesa. Da qui in poi è tutto una serie di flashback incastonati nelle indagini svolte da quello che ora è diventato un fantastico eroe-poliziotto (in giacca e cravatta), che alla fine risolverà il caso e, ancor più importante, si redimerà come persona. Che peccato, dopo quei primi fantastici minuti ci si aspetterebbe un crescendo di suspence e colpi di scena, una trama complessa e ben articolata. Invece tutto è scontato e lento, non mancano scene discutibili (come quella in cui si chiudono 14mila persone nel palazzetto, salvo poi non vederne mai più di venti tutte insieme)e il finale è vivamente sconsigliato a chi ha problemi di diabete. Neanche la musica del grande Sakamoto riesce a salvare appieno un film che se fosse stato girato da un altro regista probabilmente avrebbe incassato centomila lire, sebbene in certe scene la carica emotiva delle sue melodie ci risveglia dal torpore in cui è possibile cadere dopo un’ora di visione…
Non un film da buttare dunque, ma da uno dei registi più acclamati degli ultimi tempi ci si aspetterebbe (non dico pretenderebbe) qualcosa di meglio. O no? |
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La trama e' quella di un thriller qualunque, e neanche dei migliori. Ma se a dirigerlo c'e' De Palma, allora le cose cambiano, perche' grazie alla sua bravura nel rendere una trama discreta un film di grande impatto visivo, al suo virtuosismo e ai vertiginosi movimenti di macchina, sa costruire un bello spettacolo. Cage e' perfetto nel ruolo, in un'epoca in cui sapeva ancora recitare. Eccezionale l'inizio del film, con quell'interminabile piano sequenza che bracca il protagonista per 15 minuti buoni.
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Basta non aspettarsi troppo. Scorrevole thriller firmato De Palma
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