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Max fa l'autista di taxi da 12 anni. Vincent è un killer professionista che deve eliminare cinque testimoni chiave di un'inchiesta su un'organizzazione di narcotrafficanti. Vincent e Max sono costretti a passare una lunga notte insieme vagando da un capo all'altro di Los Angeles con polizia e FBI alle calcagna. |
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"A Los Angeles un uomo muore nella metropolitana. Chi se ne accorgerà?"
Umori e destini di una metropoli moderna. Lo “spazio” di un taxi ha fatto spesso da tramite allo sguardo cinematografico (Taxi Driver) per ottenere alcuni dei suoi capolavori. E se “Collateral” appartiene a questa cerchia ristretta, è proprio grazie alla magia prodotta dalla qualità dello sguardo: la convivenza poetica di un thriller che non si sottrae mai alle regole scatenate del genere con le vibrazioni di un ambiente, i rinvii astratti e nel contempo simbolici della Los Angeles meravigliosamente fotografata che accompagna l’azione.
Max, il tassista che “esita” un pò a sbalzo fra l’evasione nelle Maldive e la prospettiva di una compagnia milionaria di limousine, carica una bella avvocatessa, con la quale entrerà nell’intimità di un dialogo che le diversità sociali non riusciranno a perturbare.
Inquadrature tagliate al millimetro, dialoghi brucianti, una splendida colonna sonora e degli attori impeccabili. Dalle sei di sera alle quattro del mattino, nella “bolla” traslucida di quelle auto gialle, nelle trasparenze al neon che si allontanano da quegli arancioni crepuscolari e dal viola ambiguo e violento della notte, nella favolosa manipolazione prodotta dall’uso del digitale.
Nell’incredibile introspezione verticale dai grattacieli sorvolati, la sorpresa di quell’intimità affettuosa si muta allora in inquietudine; quando il passeggero sarà Tom Cruise, raffinato protagonista che scopriremo nelle vesti del killer spietato.
Max, l’autista premuroso perso nei propri sogni, e Vincent il sicario freddamente determinato nelle proprie mansioni: due specialisti scrupolosi nel proprio genere, due rapporti di forza inconciliabili e contrapposti. Fino a quella sequenza immersa nelle atmosfere ovattate di un club di jazz, quando il calcolo impeccabile sembra incepparsi nelle contraddizioni di una natura umana scordata.
“Collateral” compie il miracolo di fondere le regole di due generi altrettanto opposti come il thriller e l’indagine psicologica; apparentemente inconciliabili come il cinema dello spettacolo e quello della riflessione artistica. Tutto in una notte, al buio, dove è più facile morire per alcuni e più opportuno rinascere per altri.
Presentato fuori concorso a Venezia 2004.
Due candidature agli Oscar 2005: Migliore attore non protagonista (Jamie Foxx), Miglior montaggio (Jim Miller, Paul Rubell). |
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Commenti del pubblico |
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Gran film, soprattutto merito ai dialoghi e al rapporto, forse d'amicizia, che s'insinua, tra Vincent e Max, poiché sarà Vincent a risvegliare la volontà assopita di Max per realizzare i suoi sogni. Due uomini, in una metropoli dura, in un mondo senza senso, così opposti eppure così vicini. Consigliatissimo!
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Che dire.. fantastico!! Le ambientazioni, la costruzione e un Tom Cruise bravo e convincente come in pochi altri film. L'evoluzione dello spirito del tassista da calmo e pacato a bestia feroce nel difendere ciò che gli è caro fa riflettere su come siano effettivamente gli affetti una delle poche cose che ci tiene in vita. Bello, caldamente consigliato!
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Il capolavoro di Michael Mann.
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