Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Recensione: L'ignoto spazio profondo

Leggi i commenti 1 COMMENTO Vota il film 3 VOTI Invia questa pagina via e-mail a chi vuoi tu Stampa questa pagina
L'ignoto spazio profondo
titolo originale The wild blue yonder
nazione Germania / Gran Bretagna / Francia
anno 2005
regia Werner Herzog
genere Fantascienza / Mockumentary
durata 81 min.
distribuzione Fandango
cast B. Dourif (L'alieno) • E. Baker (Se stessa) • F. Chang-Diaz (Se stesso)
sceneggiatura W. Herzog
musiche E. Reijsiger
fotografia T. KoopH. Kaiser
montaggio J. Bini
uscita nelle sale 25 Novembre 2005
media voti redazione
L'ignoto spazio profondo Trama del film
Gli alieni sono tra noi, ma sono dei falliti che non sono riusciti a fondare una comunità degna di questo nome e vivono in un angolo di mondo sfigato e desertico. Gli umani sono in cerca di un luogo dove rifugiarsi in caso di un'epidemia e vagano nello spazio seguendo teorie scientifiche altamente improbabili.
Recensione “L'ignoto spazio profondo”
a cura di Andrea Olivieri  (voto: 8)
Un alieno dalle nostre sembianze, l’interno di una navicella spaziale (con equipaggio), e soprattutto le meraviglie di un mondo bagnato da elio liquido. Brad Dourif viene da un’altra galassia nell’ignoto spazio profondo, e per il suo pianeta d’origine - abbandonato a causa di un’era glaciale - prova una disperata nostalgia. L’alieno fa parte di una colonia che tentò di fondare una capitale per salvare la sua specie in fuga da un pianeta morente, con tanto di statua dedicata ad Andromeda, ma nessuno ci si trasferì ("noi alieni siamo dei falliti!"). Parallelamente, anche la terra sembra andare incontro alla morte: gli uomini cercheranno salvezza altrove, in un identico viaggio, al contrario. Ecco, quindi, arrivare in aiuto uno studioso che si occupa della missione spaziale umana; per qualche istante ripreso ad occhi chiusi come rapito da una meditativa pace interiore, e poi a bocca chiusa mentre la sua voce ci spiega la matematica del trasporto caotico. Il caos permette di conservare l’energia in diversi modi come in un reticolato; basterebbe allora lasciarsi andare al flusso di queste "autostrade" stellari, per riassemblarsi nell’atmosfera/aspetto terrestre.
La vocazione all'autodistruzione dell'umanità, l'urlo di dolore della Terra, la piccolezza dell'essere umano rispetto all'immensità dell'universo, e soprattutto il bisogno dell'immaginazione per superare la tecnologia: laggiù, dove nessun uomo è mai giunto prima, Herzog incanta lo spazio ipnotico, armonizzando l’occhio con l’orecchio, catturando lo spazio profondo più lontano che ci possa essere; ovvero quello della nostra anima in cui immagini e personaggi danzano senza sosta.
Presentato in concorso a Venezia 2005.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Medaglia d'Argento (196 Commenti, 27% gradimento) Standby Medaglia d'Argento 1 Settembre 2016 ore 19:52
voto al film:   7

Utente di Base (0 Commenti, 0% gradimento) charlie91 5 Novembre 2014 ore 13:58
voto al film:   7

Utente di Base (43 Commenti, 63% gradimento) Monta17 15 Giugno 2011 ore 17:02
1
voto al film:   7

Voto 7 per l'originalità, indiscutibilmente la miglior caratteristica di Herzog. Ogni pellicola è una nuova sperimentazione e questa in particolare tocca, con immagini di repertorio della NASA, le profondità del rapporto umano con l'universo, con la natura, con il pianeta..ciò che più colpisce è la forma documentaristica che alterna al racconto narrante dell'alieno, interviste di esperti e immagini straordinarie (su tutte, le immagini del The Wild Blue Yonder, ovvero l'antartide dell'isola di Ross).
News sul film “L'ignoto spazio profondo”
L'ignoto spazio profondo A Modena inediti e anteprime di Werner Herzog A Modena inediti e anteprime di Werner Herzog  (30 Ottobre 2006)
L'ignoto spazio profondo 3° Festival del Cinema Indipendente di Lisbona 3° Festival del Cinema Indipendente di Lisbona  (22 Marzo 2006)
Ultime Schede