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Recensione: Genova

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Genova
titolo originale Genova
nazione Gran Bretagna
anno 2008
regia Michael Winterbottom
genere Drammatico
durata 92 min.
distribuzione Officine Ubu
cast C. Firth (Joe) • C. Keener (Barbara) • H. Davis (Marianne) • W. Holland (Kelly) • P. Haney-Jardine (Mary) • K. Shale (Stephen) • D. Goritsas (Steve) • T. White (Michael)
sceneggiatura L. CoriatM. Winterbottom
musiche M. Parmenter
fotografia M. Zyskind
montaggio P. Monaghan
uscita nelle sale 16 Ottobre 2009
media voti redazione
Genova Trama del film
n seguito ad un tragico incidente che provoca la morte della madre Marianne, la sedicenne Kelly e la sorella minore Mary lasciano gli Stati Uniti con il padre Joe per trasferirsi a Genova, dove da anni vive un’amica di Joe, Barbara. Il nuovo ambiente rappresenta per la famiglia la possibilità di ricominciare a vivere: mentre il padre tiene corsi estivi all’università, le due ragazze prendono lezioni di piano a casa di Mauro che vive nella parte più antica della città, un groviglio di stretti viottoli in cui le ragazze faticano ad orientarsi. Mentre Kelly esplora il ventre oscuro di questo nuovo mondo e inizia a vivere i primi amori, Mary si sente responsabile della morte della madre e avverte la sua presenza nei meandri della città.
Recensione “Genova”
a cura di Glauco Almonte  (voto: 6,5)
Dopo “Road to Guantanamo” ed altri film altrettanto impegnati, ci si potrebbe aspettare che “Genova” sia un film sul G8 e sui pestaggi alla Diaz. Invece Winterbottom torna al cinema tradizionale, alla fiction pura, scegliendo il capoluogo ligure quale sfondo per ambientare una difficile vicenda famigliare, l’immersione in una nuova realtà tanto esterna quanto interiore da parte di un padre appena rimasto vedovo e delle sue due figlie. Lungi dal rimanere semplice sfondo, a mo’ di cartolina turistica, Genova diventa man mano che la vicenda evolve il vero protagonista del film, interagendo con i protagonisti e le loro sensazioni, determinandone le azioni e le reazioni.
Winterbottom si dimostra a suo agio con la macchina a mano attraverso gli stretti vicoli di un centro storico ingarbugliato come quello genovese, appoggiandosi per il resto sulle spalle di un ottimo Colin Firth, alla sua prima convincente prova da protagonista drammatico. L’elaborazione del lutto è un tema che inevitabilmente ricorre spesso al cinema, principalmente per via delle proprietà catartiche che riconosciamo a questo strumento: in “Genova” quantomeno si evitano i toni elevati, mantenendo costantemente la vicenda sull’orlo di una tensione che minaccia di esplodere ma rimane interiore.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Medaglia d'Oro (320 Commenti, 66% gradimento) AlessioRocco Medaglia d'Oro 21 Marzo 2013 ore 13:50
voto al film:   5,5

Medaglia d'Oro (264 Commenti, 70% gradimento) mimma Medaglia d'Oro 12 Settembre 2012 ore 12:01
voto al film:   6,5

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