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Un uomo vive riscuotendo i crediti degli usurai, senza pietà né comprensione per le sue vittime. Il suo sguardo sul mondo cambia quando un giorno gli si presenta una donna, confessandogli di essere sua madre. Ben presto, però, la donna scompare misteriosamente, forse rapita proprio da una delle persone che l'uomo ha tanto duramente perseguitato. |
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Ultimi commenti e voti |
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8,5
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Pietà, sacrificio e sympatheia in una Corea governata dal capitalismo e dalla crescita a tutti i costi, senza controlli, senza rispetto per chi rimane indietro o semplicemente non ce la fa, senza rispetto per un'ambiente che diventa sempre più antropizzato ed inquinato. Il prezzo della sympatheia, della pietas, della condivisione del dolore altrui: la distruzione del protagonista, trascinato al seguito di un'auto fino al sopraggiungere della morte. Film semplicemente bellissimo.
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8
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Pieta' nella Corea di oggi non sembra essercene affatto; appare a tratti un'amara costatazione delle tragedie prodotte dallo sviluppo incredibile di un paese fino a qualche decennio fa sottosviluppato. Ma nella miseria umana si ritrovano "amore, onore, violenza, furia, odio, gelosia e soprattutto vendetta." Come al solito Kim Ki Duk non fa sconti o si odia o si ama. Una violenza che lacera la carne in una macabra gara a chi e' piu' disperato. Pieta' per non averlo visto prima.
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