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In un piccolo paese alle foci del Po ha luogo la controversa relazione tra Hassan, un meccanico tunisino, onesto lavoratore stimato e rispettato dai suoi compaesani, e Mara, una giovane supplente che ha accettato l'incarico di insegnante a tempo determinato mentre è in attesa di partire per un progetto di cooperazione in Brasile. Testimone degli avvenimenti che vedono protagonisti i due amanti è Giovanni, un giovane aspirante giornalista amico di Hassan, costretto a fare i conti con i suoi sentimenti di amicizia e con il dovere di cronaca. |
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L’attaccamento alla propria terra è un sentimento nobile, dai tratti dolcemente retrò in questo mondo caotico, ma a volte capita che le cose, come le persone, non sono più come le vorremmo noi, e allora si senta il bisogno di raccontare l’inquietudine che rischia di offuscare il nostro amore.
Carlo Mazzacurati torna alla regia con un film semplice, che a volte rischia di essere superficiale, ma che con grande sincerità traccia il profilo di una provincia italiana, che si trova in Veneto ma potrebbe essere tranquillamente in Francia, in Spagna o in Germania. Tuttavia a ben guardare si può scorgere qualcosa che và molto più in là di una semplice descrizione della provincia e dei suoi problemi: il vero nucleo del racconto è il Male in tutte le sue sfumature. Un Male che va ricercato nella sua banalità, nel suo essere innatamente dentro di ognuno di noi, sebbene si cerchi sempre di rifletterlo su qualcun altro. Certo, quando di mezzo c’è un omicidio che vede come indagato un extracomunitario è molto più semplice che l’intera comunità si schieri contro chi fino a quel momento era rispettato da tutti, ma lo sguardo del film non è rivolto neanche a questo. Non c’è, o comunque non è spinta fino in fondo, un’indagine sociologica del problema immigrazione, lo sguardo casomai si posa come la nebbia padana su tutte le persone, quelle che sembrano del tutto normali. La morte non è tratteggiata a tinte forti o sensazionalistiche come vorrebbero sempre i media, ma si cela dietro i piccoli dettagli, le coincidenze, il fato…
Nel nostro tempo non ci sono più gli eroi, gli anti-eroi, i veramente buoni e i veramente cattivi: anche Giovanni, che disobbedisce alla regola della giusta distanza -quella che dovrebbe tenere un buon giornalista di fronte alla realtà- in fondo non è così puro come si può o si vuol credere: anche lui spia la bella Mara, e in fondo anche in maniera più maniacale e disonesta rispetto ad Hassan.
Hassan, Giovanni, Mara…tutti personaggi che Mazzacurati, come per la provincia in senso lato, riesce a descrivere realisticamente, sebbene alcune scene tradiscano qualche ingenuità nei dialoghi o in alcune situazioni marginali del tutto evitabili.
Piccoli nei che non offuscano un altro buon giallo, dopo la Ragazza del lago, made in Italy.
Presentato nella sezione in concorso alla seconda edizione della Festa di Roma. |
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