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Davey Gordon, un pugile fallito, una notte accorre in aiuto di Gloria, una sua vicina di casa, molestata dal suo datore di lavoro che dopo averla violentata la tiene prigioniera in uno scantinato... |
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"Segni inequivocabilmente noir."
La "negatività" della carriera fallimentare del pugile, della malvagità del gangster, sembrano svanire di fronte all'amore prorompente tra Davey e Gloria. I due vivono in quasi perfetta (e distante) simmetria; tutto si spiega alla luce dello sperimentalismo tecnico: il montaggio alternato regola l'azione.
Il pugile riguarda se stesso attraverso lunghi flash-back, si guarda stampato sui manifesti che annunciano l'incontro. Sfiora la ragazza attraverso lo schermo (finestra). Mentre lei gli parla interviene il cinema e la sovrasta mostrandoci un'altra immagine. Nelle inquadrature leggermente dal basso, in cui le mani sembrano "sporgersi" durante la preparazione del match e dopo, quando la macchina da presa entra nel ring quasi partecipando alla fatica e al dolore fisico.
La finestra dell'uno corrisponde a quella dell'altro. Solamente la dissolvenza (in nero) rompe lo scambio di luogo; non c'è più solitudine riflessa, ma "l’equivalenza" è solitudine assoluta, mortale. Corpi veri e finti si mescolano nella falsità della rinuncia. Poi manichini e bambole meccaniche lasciano il posto al realismo d’ambiente (i rumori della stazione), in modo che alla fine, ma solo alla fine, una nuova favola possa cominciare. |
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Commenti del pubblico |
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News sul film “Il bacio dell'assassino” |
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Kubrick in lingua originale allo Spazio Oberdan ( 4 Dicembre 2014)
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Kubrick al Palazzo delle Esposizioni (18 Settembre 2007)
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