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Recensione: Il posto delle fragole

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Il posto delle fragole
titolo originale Smultronstället
nazione Svezia
anno 1958
regia Ingmar Bergman
genere Drammatico
durata 95 min.
distribuzione INDIEF
cast V. Sjostrom (Isak Borg) • B. Andersson (Sara) • I. Thulin (Marianne) • G. Björnstrand (Evald)
sceneggiatura I. Bergman
musiche E. NordgrenG. Loven
fotografia G. Fischer
montaggio O. Rosander
media voti redazione
Il posto delle fragole Trama del film
Un noto medico e professore, giunto alla tarda vecchiaia, pur avendo ottenuto, nella sua attività professionale, i più ambiti riconoscimenti, si rende conto, a poco a poco, che il suo radicato egoismo ha fatto sì ch'egli si trovi ora nella più gelida solitudine. Un sogno angoscioso lo induce a riconsiderare l'atteggiamento di larvata ostilità, da lui tenuto, durante la sua lunga vita, nei confronti del prossimo, e lo porta all'implicito riconoscimento del suo errore. Un incontro casuale con un gruppo di giovani fervidi e pieni di vita fa comprendere al vecchio medico l'infinito vantaggio che può recare al suo spirito una maggior comprensione del problemi di quanti gli vivono accanto; a cominciare da quelli che a lui sono legati da stretti vincoli: il suo figliolo (anch'egli sulla via della cristallizzazione in un altrettanto gelido egoismo) e la tenera e trepida moglie di questo, in procinto di divenire madre.
Recensione “Il posto delle fragole”
a cura di Andrea Olivieri  (voto: 9)
Un vecchio medico parte in macchina con la nuora, carica gente che fa l'autostop, va a trovare la madre anziana, arriva in un’università di cui viene festeggiato il giubileo; ma alle vicende del suo viaggio si alternano sogni, incubi, flashback e una lezione di vita: la rinuncia all'egoismo.
Il film descrive un viaggio nella Svezia contemporanea, ma anche nel tempo, nel passato, nella fantasia.
L’anziano, ormai vicino alla morte, traccia il bilancio della propria vita, si trova di fronte a quelli che lo ammirano e che lo amano e a quelli che lo detestano, che lo giudicano egoista, disinteressato o sciocco. E rievoca gli amori giovanili, al tempo delle "fragole selvatiche".
Il viaggio e i fatti che lo seguiranno sono un profondo esame di coscienza per il medico che, pur avendo ottenuto ogni soddisfazione in campo professionale, a causa del suo fondamentale egoismo vive nella più gelida solitudine. Qualcosa però può ancora fare: cercare di convincere il figlio a non diventare come lui.
Si tratta di una delle migliori opere di Bergman degli anni '50, in quanto riesce ad essere una tragedia filosofica densa di tutta una tradizione culturale e di un’esperienza e una concezione della vita raccontati in fatti, personaggi e fantasie narrativamente “piene” e commoventi.
Lo svolgersi del racconto e il discorso interiore tracciano un cammino verso la comprensione della problematicità degli interrogativi esistenziali.
Ingmar Bergman, dopo “Il Settimo Sigillo”, firma una sintesi di tutte le tematiche a lui più care: dalla crisi di coppia alla ricerca del divino, dalla paura della morte alla solitudine dell’uomo moderno. La sceneggiatura del film è una vera e propria storia di conversione di grande spessore letterario. Un apporto non indifferente è costituito dagli attori, a cominciare da quel Victor Sjostrom, la cui maschera campeggia sullo schermo praticamente dall'inizio alla fine.
Film magico, sintesi di narrazione cinematografica ed espressione culturale, “Il posto delle fragole” è un’opera della nostalgia per la giovinezza, l'estate che è passata e che non potrà più tornare.
È un film sugli affetti come valore primario della vita.
Orso d'Oro a Berlino (1958).
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Medaglia di Bronzo (72 Commenti, 75% gradimento) yanquiuxo Medaglia di Bronzo 10 Maggio 2017 ore 23:52
2
voto al film:   9,5

Rivisto una seconda volta, sembra essere ancor più bello e profondo della prima, sembra che ogni volta ci sia da cogliere un messaggio, un'impressione, un'intuizione o semplicemente un ricordo diversi. Una menzione speciale ai dialoghi: tra i più belli che abbia avuto il piacere di ascoltare, sia in Bergman che in tutto il cinema che ho visto finora. Splendido e indimenticabile
Utente di Base (29 Commenti, 50% gradimento) LadyMarian12 27 Gennaio 2016 ore 01:31
1
voto al film:   9

Che genio Bergman. Ti prende per mano in questo film, e non ti lascia più.
Utente di Base (3 Commenti, 50% gradimento) stefano61 18 Ottobre 2015 ore 10:57
1 1
voto al film:   10

Nostalgico e malinconico, direi struggente. E ad ogni visione riempie il cuore
Utente di Base (11 Commenti, 70% gradimento) silvia-v 18 Gennaio 2015 ore 17:11
voto al film:   9

Utente di Base (0 Commenti, 0% gradimento) Marcolino93 21 Novembre 2014 ore 18:08
voto al film:   9,5

Medaglia d'Oro (264 Commenti, 70% gradimento) mimma Medaglia d'Oro 10 Novembre 2014 ore 11:04
2
voto al film:   9

Un film sulla solitudine, l’indifferenza, la progressiva aridità d’animo e l’egoismo, la vecchiaia e la morte.Storia di un medico raffinato, colto, cinico e egoista che giunto all’età di 78 anni viene turbato da un sogno funesto premonitore.Nel viaggio in auto che deciderà di intraprendere ritroverà il perduto contatto con la vita, le persone che inevitabilmente, richiameranno alla sua memoria scene luoghi felici ( e non) della propria infanzia e giovinezza.
Medaglia d'Argento (106 Commenti, 59% gradimento) cartillo Medaglia d'Argento 13 Ottobre 2014 ore 15:10
voto al film:   9

Medaglia d'Argento (164 Commenti, 65% gradimento) Clavius Medaglia d'Argento 20 Agosto 2014 ore 00:42
2
voto al film:   9

Il luogo della memoria come risposta al tempo che passa. E' il film su una crisi che trova una soluzione. Dall'egoismo indifferente alla scoperta che solo l'amore salva.
Utente di Base (6 Commenti, 100% gradimento) andre92 6 Maggio 2014 ore 15:42
voto al film:   10

Medaglia d'Oro (279 Commenti, 48% gradimento) Diegen78 Medaglia d'Oro 14 Dicembre 2013 ore 11:53
voto al film:   8,5


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 Ingmar Bergman. Il posto delle fragole  di A. Scandola