Il mix di alieni, soprannaturale ammiccante e pseudo thriller psicologico ha del tragicomico. La buona tensione iniziale va scemando grazie a trovate assurde, poco credibili, sembra quasi una storia raccontata da un bambino, che si va costruendo nel momento del racconto e lascia indietro scollature e non sensi dappertutto !

Per me Clive Owen può fare qualunque cosa... un fascino unico anche con la maschera! Film avvincente, trama ben congegnata

Il modello di principessa proposto è certamente positivo e il messaggio è educativo, forse più di quello di altre fiabe.
Manca però certamente un pò di brio... Una pellicola piacevole ma che non entusiasma

veramente pessimo film, non capisco dove voleva condurre... sembrano una serie di scene girate a caso e montate male... orrendo davvero

un quadretto ben costruito

All'inizio il film è un pò lento, ma si riprende nella seconda parte. Credo che Scorsese abbia voluto utilizzare la forma più nuova di cinema (il 3D appunto) per raccontare la magia del cinema degli esordi, il mistero che lo accompagnava e la sorpresa. Non solo l'arte del signor Georges Melies riprende vita, quanto anche si tenta di far rivivere nello spettatore lo stupore di fronte alla pellicola. Certamente non è il capolavoro di Scorsese, ma Scorsese è Scorsese anche quando perde colpi. Ottima comunque la fotografia

thriller psicologico interessante. Splendida l'interpretazione della protagonista

Grande Sordi, come sempre. La speranza è sempre più forte della disperazione, questo, credo, il messaggio

Sergio Castellitto diretto da Tornatore... un gran bel duo, nulla da dire! Ritratto di una Sicilia, di un sogno, di una mentalità

Non c'è niente da fare, i film di Tornatore sono autentici capolavori, dal primo all'ultimo. "La sconosciuta" è un film gigantesco, emozionante... Non adatto al grande pubblico sicuramente, la pellicola sacrifica la quantità per la qualità

Mi preoccupano questi francesi che si impongono con energia nel mercato cinematografico, cercando (e talvolta trovando) linguaggi nuovi. Carini gli emotivi destinati a non riconoscersi e a rimanere "anonimi". Solo il tono narrativo, particolare, è godibile per tempi ristretti, e gli 80 minuti scarsi del film vengono comunque percepiti come eccessivi. Non sarà un film da oscar, ma si pone nel solco di uno sperimentalismo interessante. Il confronto con i film di casa nostra è spontaneo e, purtroppo, imbarazzante.

Non delude l'interpretazione di Steve Carell, brillante come sempre, ma il film assolutamente si. L'ironia esilarante della cena dei cretini, si trasforma e si condensa nell'ennesima commediuccia hollywoodiana volta a conquistare il grande pubblico e null'altro. La complessità umana dei personaggi di Veber, diventa prevedibilità raccapricciante nei protagonisti della commedia americana. Lì, il regista sembra ammonirci che nessuno è incanalabile in una definizione compiuta e riconoscibile, qui ognuno è incastrato in una definizione in cui non sembra avere l'opportunità di uscire, il massimo che può l'individuo può ottenere è di non venire giudicato negativamente

Esilarante commedia di Veber, affrontata dal grande regista con gusto e raffinatezza tutti francesi. L'azione si svolge in un unico ambiente e ha tutti i caratteri della commedia di teatro. Sublime l'interpretazione di Villeret, convincente il messaggio: prima o poi ogni uomo dimostra la sua natura di cretino, inutile quindi mettere alla berlina i difetti degli altri, perchè i nostri potrebbero essere anche peggiori!