Il regista ricorre a una "chiave" originale per approcciarsi al tema. E lancia un messaggio che mi tocca particolarmente, condensato nella frase di chiusura della pellicola "Quando una storia viene raccontata non può essere dimenticata, diventa qualcos'altro: il ricordo di chi eravamo, la speranza di ciò che possiamo diventare". Recuperare la nostra identità, facendo i conti con il macigno della nostra storia è un problema attualissimo che possiamo traslare da quel contesto e recuperare anche noi in quanto italiani, e in qualità di individui, quando finiamo per vergognarci delle nostre origini, della provenienza e ancora di altro. Contrariamente ad altri film sulla deportazione degli ebrei, la narrazione è sobria e l'intento della regia sembra quello di indurre a riflettere, mai le scene arrivano a un parossismo di orrore tale da portare lo spettatore alle lacrime. Un film piacevole, che vale assolutamente la pena vedere

@ilcinemabendato si evidentemente non ci siamo capite, anzi ne approfitto per scusarmi del tono un pò più acceso del dovuto... Noto poi che siamo coetanee quindi sicuramnere troveremo il modo per intenderci in futuro

* contributo autonomo!

@ilcinemabendato non mi pare di aver bocciato il film, nè l'interpretazione degli attori, salvo voler dare alla frase "splendida la Hepburn" un'accezione negativa di cui nelle mie intenzioni non non era connotata. Nella valutazione di qualunque prodotto artistico non ti sfuggirà che interviene un elemento, che è il gusto personale, assolutamente soggettivo e estraneo a qualunque critica. IO ritengo splendida l'interpretazione della Hepburn (repetita iuvant), più che sufficiente il film con gli scenari sentimentali che fa intravedere, però non riesco a tacere che proprio pellicole come questa hanno aperto la strada a commedie del tipo "se scappi ti sposo", che, per carità avranno un discreto successo di pubblico, ma non rispondono al genere che IO preferisco. Nè ho la presunzione di condannare lo stile Cenerentola solo perchè neapprezzo maggiormente altri.Il mio è un punto di vista e le smentite sono fuori luogo perchè qui non si fa un dibattito,ma ognuno apporta un con

L'incantevole storia di un (non)operaio che ai ritmi "alienanti" della macchina contrappone naturale e quasi involontaria fantasia. Grande Chaplin che come sempre strappa un sorriso tra le lacrime e una lacrima in mezzo alla risata

Uno Sherlock Holmes piacevole ma un pò troppo hollywoodianizzato

Film che intriga e coinvolge, tutto sommato piacevole, anche se non brilla per originalità

Un film che richiama la società Orwelliana, in chiave ottimistica, in quanto prefigura una via d'uscita da quella Dittatura che Orwell immaginava come un inesorabile vicolo cieco. La chiave per uscire dal tunnel può essere una sola: il coraggio, quel coraggio che si raggiunge unicamente quando si cade tanto in basso da non avere nulla da perdere, e a quel punto inizia la risalita. Una storia di caduta e di rinascita, quella che coinvolge V e la società intera, che solo dopo aver toccato il fondo può finalmente risorgere.

Il ritmo della favola accompagna una narrazione che ci aiuta a capire noi stessi. La vita-paradosso di un uomo che viaggia il mondo, restando sempre nello stesso posto, perchè i viaggi che vale la pena di compiere sono quelli che ci permettono di ritrovarci. Non ci si poteva aspettare niente di meno da un regista come Tornatore che un autentico capolavoro.

Superflui i commenti per un film dinamico, felice connubio di due grandi personalità.

Splendida la Hepburn per una commedia che aiuta ancora le ragazze a sognare il grande amore. Sicuramente non si può tacere che si tratta una commedia abbastanza commerciale e carente in quanto a originalità

Certamente commedia brillante e divertentissima, ma certamente molto più di una semplice commedia. Sapiente la regia di Wilder che seppellisce sotto una risata una serie di temi "scottanti", quali quello dell'omosessualità, vero e proprio tabù per il tempo di uscita della pellicola. "Nessuno è perfetto", questa la risposta enigmatica del miliardario alla falsa fanciulla, che gli rivela di essere un uomo. Sempre questo il senso del film e, a mio modesto avviso, dell'esistenza intera.

Storia di uno sventurato vecchio abbandonato da tutti e sull'orlo di una disperazione da cui riuscirà a salvarlo l'amore dell'adorato cagnolino. Commovente la rappresentazione della dignità dell'uomo, unico bene che non riusciranno mai a sottrargli. Intelligente la regia, per un film delicatissimo

Commuove questo bambino che "fa il diavolo a quattro", per sfuggire agli egoismi degli adulti. Un film che sa individuare le scollature tra il mondo dei grandi e quello dei piccoli, mettendo allo scoperto le incapacità degli "educatori" nel guidare le nuove generazioni. Il fermo immagine finale sul viso di Antoine, fuggito dall'istituto, è un urlo di indignazione per quella società che ha distrutto le antiche certezze e stenta a costruirne di nuove.

Ritratto di un gangster pentito più per necessità che per virtù. Un film che sa descrivere con ironia e intelligenza quella certa cultura d'illegalità consolidata negli USA di quegli anni. Uno degli indiscussi capolavori del regista italo-americano

Messaggio toccante, ma lente le scene, con qualche ingenuità nella regia

Un mondo in cui realtà e fantasia si fondono e si confondono, fino a rendersi indistinguibili. Un viaggio nell'interiorità umana, che scandaglia gli scheletri nell'armadio e li costringe a venire allo scoperto. Un capolavoro davvero, in cui il linguaggio moderno dell'azione avvolge un messaggio complesso, l'impossibilità di raggiungere certezze e la relatività di ogni realtà accertata come vera. Viviamo in un contesto in cui niente è come sembra, e Scorsese riesce a dimostrarlo.

Si cerca l'Infinito e non si trova altro che se stessi. Impossibile squarciare il Mistero, nemmeno con l'aiuto della Morte, compagno tremendo e ineludibile, con cui passiamo la vita a giocare una partita a scacchi, già persa in partenza. L'uomo afferra l'ineluttabilità della morte e null'altro scopre della vita.

Uno delle pellicole più toccanti della storia del cinema... Esemplare interpretazione dei due attori protagonisti. Il vecchio, ci dimostra il Maestro Chaplin in questo film, è sempre destinato a lasciare spazio al nuovo. Anche quando Calvero finalmente "torna alla ribalta" con il suo ultimo spettacolo, il suo non è un successo destinato a durare a lungo, ma solo l'ultimo guizzo di luce di una stella di lì a poco destinata a spegnersi. E così, Calvero, a conclusione della sua carriera, chiuderà gli occhi per l'ultima volta, guardando la giovane Terry danzare. Finisce il tempo di una generazione, già soppiantata da una gioventù che dal vecchio impara, ma non copia.