a mio parere un capolavoro! misto di storielle tratte da cartoon, se non sbaglio (non leggo fumetti); quasi tutto in b/n, ma quei pochi particolari colorati impattano in modo unico, tipo la 1a metà di "assassini nati"; davvero un grande spetacolo, solo qualche scena un pò più scontata, poi tutta adrenelina ed effetti a valanga, con l'immancabile tocco di mr. Quentin! non lo perdete!!

grandissima protagonista per questo viaggio all'inerno dell'America e dell'io, davvero sembra un trans, la Huffman, comunque sempre a tono e mai volgare; atmosfera piacevolissima, in leggero calo sul finale, che vede comunque la presenza del lieto fine , l'accettazione da parte dell'adolescente forse soltanto apparentemente smaliziato di realtà piuttosto dure da mandar giù.. comunque gentilmente intrigante, piacevole di conseguenza.

trama alla francese non tanto per lentezza famosa d'azione quanto per complicatezza nel dipanarsi degli eventi, già seguenti un iniziale sommario antefatto, breve ed a primo impatto piuttosto confuso, reso al pubblico tramite un breve cartoon commentato concitatamente da seguire con la massima attenzione, pena non capire un bel niente per quasi tutta la (lunga) durata del racconto, comunque credibile e toccante; argomenti più che seri (malattie ereditarie rare, ataviche intollerabilità di famiglia, ecc.), per un film che se preso in "buona" sarà sicuramente ricordato abbastanza a lungo, forse nella stessa misura in cui potrà non esserlo in caso di refrattarietà al genere; ero per fortuna a mente serena e m'è piaciuto parecchio.

più che un thriller a me è sembrato un horror; presenze, sedute spiritiche, cadaveri riflessi, ecc.; nel complesso cattura quello che deve, questo film penso di medio impatto ma piacevole, non troppo scontato e vario; il cast forse poteva qualcosina in più, comunque un ottimo Ford; buono.

straconsigliatomi dall'adolescente compagna del giovanissimo gestore di uno dei miei punti di rifornimento-film, trovai eccesivamente smielata e farsesca questa caricatura alla "giulietta e romeo" di un chè di già proposto in tutte le salse possibili, anche quelle non commestibili; però un punto di forza l'aveva: l'attinenza al contesto spinta veramente tanto, fino alle unghie più che nere dei protagonisti, credo come erano in realtà le condizioni igienico-estetiche all'epoca! tolto questo, però...

non mi è proprio piaciuta questa recita teatrale, per giunta poco coinvolgente ed improbabile; proprio quando arriva un'auto con dentro il terzo protagonista finisce il film...; che rabbia!!

d'accordo sia con A. Olivieri per la recensione, sia con manfool, confesso che ho visto (questa notte) solo metà film, ero al 6o, troppo sonno!, ma di sicuro so che il film di Stone verrà da me posto ai primi posti tra le mie visioni (ore 14.30, non vedo l'ora che faccia sera!); un pò (anzi parecchio) somigliante a "sin city", penso abbia proprio quel magma visivo citato da Olivieri come peculiarità davvero appagante in tutti i sensi, anche se ciò può essere molto questione di gusti; effetti a cascata sommergono letteralmente lo spettatore; infine se ciò piace la pellicola risulta quasi un top, se il contrario penso diventi inguardabile.. presente la collaborazione di Tarantino (voglio scoprire il significato esatto di ciò, alla sua 2a manifestazione dopo "sin city"); i titoli dicono "storia di Q. T.", ma pare proprio non finisca quì! assolutamente da vedere per gli amanti dei "fuori binario"!

similcommedia discretamente veloce anche se perlopiù francese, inneggiante a ciò che "vorremmo ma non è", ricca di spunti ironici, satirici, fino a veri passaggi di comicità, peraltro caratteristici del regista (almeno nei suoi film da me visti); peccato però che l'esaltante quadretto svanisca col brusco ritorno alla cruda realtà datoci come benservito nell'ultima scena, per evitar la quale penso ci vorrebbe minimo Tarantino...

un pò la storia della 2a occasione (alla "cindarella"), "il concerto" penso sia tra quei capolavori che restano con te anche quando non li stai vedendo; è un immenso concentrato di romanticismo e profondità sentimentale (in tal caso prevale la parte specifica, il senso per la musica - quella vera! - sulla parte più generica, legata a pulsioni sempre nobili ma più comuni); regia di Mihaileanu, romeno, storie di ebrei in tempo di guerra alle spalle (autore, forse appunto, anche di "train de vie"); "libro mastro"di scossoni psicologici; dramma o commedia? grandissima Laurent; unica nota credo stonata, il doppiaggio in italiano; concedetevelo (se non già fatto) ad ogni costo...

commedia a perer mio molto ben realizzata sotto ogni aspetto, tratta da storia vera; vedo come messaggio primario verso lo spettatore l'illustrazione nei minimi dettagli della figura con relativo "modus vivendi" della vera gran signiora dell'epoca (anni '30), interpretata da Judi Dench, veramente perfetta nel ruolo, col suo fare da spontaneo sangue blù non mancante però di momenti di trasgressiva comicità (per i costumi dove ella si trova calata all'epoca); solito grande Hoskins, fantastici costumi, locations, fotografia, atmosfera, ecc., direi da vedere senza timori...

sono un uomo. "The women", per quanto veda ora quì, è fatto, recensito, sceneggiato e votato da donne; "the women" è una palese caricatura del mondo femminile; in "the women", a me, uomo, non viene donato nemmeno un fotogramma (tranne nella scena finale, top della suddetta caricatura), nelle affollate strade cittadine americane transitano solo donne e bambine; ho guardato il film pervaso da una sorta di tenerezza mista ad autocompiacimento verso la (o le) donne che hanno mostrato il coraggio di filmare strade perlomeno alternative; in evidenza, sia pur caricato, ripeto, il classico simpatico "bla-bla-bla" tipico femminile; ottimo!

sono alla 3'a visione di "21 grammi" ed ancora mi chiedo come sarebbe, cosa renderebbe il film se montato in modo "normale"; probabilmente si farebbe guardare lo stesso, è per me una pellicola estremamente "pesante", però riesce a colpire e catturare l'interesse, anche montato in un modo a dir poco insolito (poi alla fine il tratto d'originalità voluto dal regista); bravissimo Sean Penn; costruito in modo tale che senza la massima attenzione si inizia a capire solo da metà in poi...

bello Robin Hood!!! a me è piaciuto tantissimo, si, si va sul personale, ma scusate, per una persona che vive sola in mezzo un bosco (ok, per scelta!), che vede dai 2 ai 4-5 film a sera-notte, non pensate sia normale che trovi piacere più in qualcosa tipo questo piuttosto che film spesso troppo deprimenti, anche per ottimi che siano? poi si tratta dell'antefatto alla solita favoletta (scelta forse un pò "obbligata"); Crowe dai modi favolosamente affascinanti, finale esaltante-commovente; forse da metabolizzare grattando via mari di pregiudizi (3 o 4 visioni!); bellissimo "il gladiatore", ma che botta!!

il mio 6, voto non certo alto per l'impegnio generale che traspare da una produzione simile, è certo determinato per lo più dall'unico aspetto che ritengo davvero stonato: Di Caprio nella parte del "super-agente cia"!; devo però ammettere la mia quasi onnipresente antipatia a pelle per l'attore, configurato in mente al massimo nel ruolo interpretato in "the beach"; cosa opposta direi per Crowe (probabilmente uno dei motivi più forti per cui vedo "cindarella" come il mio "top-film"); lo so, cose personali, ma non sarà un pò così per tutti? non sò.. col senno più obbiettivo possibile un bell'esempio di "guerra moderna", effetti esplosivi, ritmo da gara; direi da vedere decisamente!

anche se fortemente attratto dalle storie vere, e quì pare siano nientemeno che due, resto certo della mia obbiettività nel ben giudicare questa allegra, ben strutturata, gradevolissima commedia; interpretazioni magnifiche (ovviamente, diremmo, visto il cast!); finalmente qualcosa di davvero "pulito", zero forzatura o violenza, che dir si voglia, per un film che scorre liscio fino alla fine senza cali di tono, come il..burro!! ps.: piace di più a digiuno!!!

violento? avrò quasi 400 film, ce ne sono di non violenti, ma devo rimestare per ore.. ci son sempre i cartoni animati, se no... per me il suo migliore! hei ragazzi, questo signiore cambia la realtà delle cose, ma non delle storielle, pur vere che possano essere, ma.. perdinci, il baffetto trivellato solennemente per sempre!! tanto di cappello a tutto, fantasia, tocco, storia, capocciata di Aldo incappucciato a Landa... più che unico, mai visto!!!

vedo utenti disquisire su assonanze tra 1 e 2; per me si tratta di un unico bel film diviso in due parti; il crescendo di impatti giustamente "tarantiniani" (splatterate esorbitanti, arti marziali - troppo criticate, penso; i perenni fucili a pompa americani li vedo ben più spesso -) culmina in una mezz'ora finale davvero esoterica; tutto ben chiarito, dal "knok!" sulla porta 101 (101?); geniale maestria del regista nel portare alla luce aspetti presenti nel profondo con disarmante semplicità condita da opportune precisazioni (esempio del super-eroe, stellare Thurman a terra "1a x 10.000 espressioni, ecc.); un'opera "coraggiosa", secondo me, cosa peraltro già intuibile osservando il simpaticissimo primo piano di Quentin!

che Makhmalbaf insegni regolarmente lasciando stupito lo spettatore penso sia cosa nota, quì trovo che ciò avvenga all'ennesima potenza; cose, eventi, pensieri se non certezze ci vengono da lui ridate in esame in maniera del tutto disarmante e non invasiva; materia grigia nel frullatore, occhi sgranati ed immobili sui titoli di coda; già hanno inizio le "revisioni", sempre che si tenga la porta non proprio sprangata! grande Mohsen!!

rivedo regolarmente una o due volte al mese questo che considero un vero capolavoro, per me non un film di boxe (anche se storia vera) ne tantomeno drammatico, si resta "bene", commossi per questa pellicola straordinariamente sentimentale; Crowe oltre ogni limite, sento di una Zellweger sottotono, ma sinceramente non ho chiari termini di paragone, a me piace; lo 0.5 mancante vuol dire "non si sa mai ne veda uno più bello"!

ormai penso che quasi tutti noi abbiamo visto "Baaria"; un gran film, il solito gran Tornatore, visibile in doppia modalità: siciliano puro (quasi ostrogoto per chi non autoctono) e italiano "sicilianizzato", ovvero con quel fortissimo accento caratterizzante la parlata regionale, ma comunque comprensibile; peccato (e non mi spiego il motivo) che in fase di montaggio si siano eliminate svariate scene (nella versione iitalianizzata), cosa che lascia l'amaro in bocca al vero appassionato, credo; da non mancare

vedo tanti commenti in genere molto più bonari del mio, fatto stà che penso che se avessi speso i soldi dati per l'aquisto di questo blu-ray (!) per una ricarica telefonica avrei di sicuro agito meglio.. strano, Rodriguez ha firmato Sin City, per me un vero capolavoro (non a caso c'è il tocco di Tarantino!); assurdo, macchine che saltellano come canguri, lui tranquillo in moto, poi i marines testano i cavi da incursione a ritmo di revisioni aereonautiche... più una comica, secondo me, peccato per la stupenda M. Rodriguez, che anche se relegata a 2" interprete femminile resta comunque per me l'unico motivo determinante un 3 invece che un 1; dove sei, fantastica Michelle di "world invasion"?

premettendo di essere un grande estimatore di tutto ciò di targato Tarantino che esiste, proprio quella che sembra dirsi la sua opera prima (non solo cronologicamente) m'ha un pò deluso, forse perchè l'ho vista per ultima, o m'aspettavo ben altro, non m'ha trasmesso quel "senso di non ritorno" che per me caratterizza i suoi film; pochi punti degni di nota, storia semi-inesistente e piuttosto scontata, splatter spesso eccessivamente e gratuitamente inutile (pensare che amo Tarantino sopratutto per questo aspetto), "le iene" m'ha detto quasi solo "facile", "già visto" ed ispirato; proviamo a reinserire nei nostri lettori "cani arrabbiati", di Mario Bava? (Loyola films, 1974; mai al cinema per fallimento produzione, esce in dvd a Colonia nel '95 col titolo "semaforo rosso", finale addolcito; successivamente ripristinato in originale dal produttore P. Blumenstock, reca con se la sequenza finale più particolare che abbia mai visto!)

credo una delle rare americanate ben riuscite; trama credibile, commovente se vogliamo; vicende nello specifico, scene ed azioni molto meno, ma comunque spettacolo assicurato, probabilmente tanto in virtù della suddetta trama, sublimazione di valori universalmente considerati sani, imprescindibili, intoccabili; si fa ricordare a lungo (almeno nel mio caso), mai visto un Neeson a questo livello.