Berlino 2008 13/02: Caos Calmo tra oscenità e saggezza
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Ore 19.30: inizia la proiezione dell’unico film italiano in concorso alla Berlinale numero 58, “Caos Calmo”, già uscito da cinque giorni sugli schermi italiani. Il pubblico che affolla la capitale non l’ha ancora visto, la stampa – non solo quella italiana – sì: ma non si spiega così la lunga fila di persone rimaste fuori, in coda davanti allo Zoo Palast, dove è già iniziato l’argentino “La Rabia”, peraltro una replica. Stanno aspettando Madonna, e la stanno aspettando da molto se già dalla tarda mattinata si è formato il primo capannello. Spiace dirlo, ma è “Filth and Wisdom” il film più atteso della giornata. Filth and Wisdom, Oscenità e Saggezza, un musical a metà strada tra la commedia romantica e il classico drammatico, scritto, prodotto e girato (prima volta dietro la macchina da presa) da Madonna, che ci risparmia almeno l’interpretazione. Se la saggezza è nel lancio, a Berlino pochi giorni dopo “Shine a Light” (documentario di Martin Scorsese sui Rolling Stones), l’oscenità speriamo che non sia nel risultato… Intanto esce il pubblico dalla proiezione di “Caos Calmo”: non avranno modo di entrare a vedere il film di Madonna, ma hanno sicuramente fatto la scelta giusta. Come al solito, Moretti piace all’estero più che in Italia: la regia è stata affidata ad Antonello Grimaldi, ma il film comunica ‘morettismo’ agli spettatori come se fosse suo. Nanni firma la sceneggiatura (insieme a Laura Paolucci e Francesco Piccolo) di quest’adattamento del romanzo di Sandro Veronesi, oltre ad intepretare Pietro Paladini, il protagonista. L’elenco delle star è lungo, “Caos Calmo” mette insieme un cast che raramente un film italiano riesce a permettersi, dai vari Alessandro Gassman, Silvio Orlando, Valeria Golino e Isabella Ferrari fino alla comparsata di Roman Polanski (un giorno intero sul set: immaginiamo il povero Grimaldi, accerchiato da Moretti e Polanski, che prova a dir loro chi è il regista). Anche se non vincerà – ma non si può mai dire, l’Orso d’oro storicamente è sempre una sorpresa – “Caos Calmo” si dimostra all’altezza del palcoscenico, dando un’immagine del cinema italiano migliore di quella che meriti (intendeva forse questo Moretti-Paladino nel dire “sappiamo tutti che dobbiamo aiutare il cinema italiano”?).Senza uscire completamente dai confini nazionali, segnaliamo nella sezione Panorama la proiezione di “Corazones de mujer”, firmato da Davide Sordella (autore di “Fratelli di sangue” un paio di anni fa) e Pablo Benedetti. Prima e dopo “Caos Calmo”, gli altri film in concorso della giornata: apre “Our Mother” (Kabei) di Yôji Yamada, ispirato all’infanzia dello scrittore Teruyo Nogami. Chiude, a tarda sera, il film di Robert Guédiguian “Lady Jane” (ancora i Rolling Stones: è un caso? Sì); l’autore di “Marius e Jeannette” firma un giallo il cui titolo serve solo da contestualizzazione cronologica. La giornata vola via: Pietro Paladini sopravvive al trauma per la scomparsa della moglie, il pubblico sopravvive all’opera prima di Madonna – ma qualche giorno per elaborare il lutto ci vorrà… |
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