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Recensione: Dietro i candelabri

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Dietro i candelabri
titolo originale Behind the Candelabra
nazione U.S.A.
anno 2013
regia Steven Soderbergh
genere Biografico / Drammatico
durata 118 min.
distribuzione 01 Distribution
cast M. Douglas (Liberace) • M. Damon (Scott Thorson) • D. Aykroyd (Seymour Heller) • D. Reynolds (Frances) • S. Bakula (Bob Black) • P. Reiser (Mr. Felder) • N. Katt (Mr. Y) • C. Jackson (Billy Leatherwood)
sceneggiatura R. LaGravenese
musiche M. Hamlisch
fotografia S. Soderbergh
montaggio S. Soderbergh
uscita nelle sale 5 Dicembre 2013
media voti redazione
Dietro i candelabri Trama del film
Il racconto autobiografico dei sei anni di passione tra Liberace il suo giovanissimo amante.
Scheda a cura di Alessia Paris










All’uscita di "Contagion" (2011), Soderbergh affermava in un’intervista di voler smettere di fare cinema, almeno per un po’, perché non trovava più la settima arte capace di imporsi come necessaria, così come per esempio lo era stato un tempo – diceva – il cinema di Godard. Forse basterebbe che si concedesse un film ogni due anni invece che un paio di film l’anno, di certo ne gioveremmo tutti.
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REGIA - SCENEGGIATURA - FOTOGRAFIA - RITMO
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Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Utente di Base (9 Commenti, 75% gradimento) Maverick 19 Aprile 2017 ore 09:44
voto al film:   6

Medaglia di Bronzo (51 Commenti, 80% gradimento) barney Medaglia di Bronzo 3 Dicembre 2016 ore 00:05
voto al film:   6

Utente di Base (6 Commenti, 100% gradimento) andre92 16 Febbraio 2015 ore 23:35
voto al film:   6

Utente di Base (0 Commenti, 0% gradimento) Marcolino93 11 Dicembre 2014 ore 19:26
voto al film:   7

Medaglia d'Oro (208 Commenti, 75% gradimento) ipervoice Medaglia d'Oro 9 Febbraio 2014 ore 22:28
1
voto al film:   7

Un plauso a Douglas e Damon che hanno avuto il coraggio di interpretare una sceneggiatura che tratta il tema dell'omosessualità nel mondo dello spettacolo con un realismo fuori dal comune.
Medaglia d'Argento (100 Commenti, 53% gradimento) botswana Medaglia d'Argento 16 Gennaio 2014 ore 21:26
1
voto al film:   6,5

Aggiungo questo breve post alla mia recensione. Vedendo la cerimonia dei Golden Globe, ho scoperto che questo era un film premiato per la categoria tv-movie! Ora mi diventa più comprensibile la regia basata su interni e primi piani. E non si può non pensare alla differenza di passo che emerge rispetto alle fiction italiane. Non che ci volesse questo film per capirlo...
Utente di Base (20 Commenti, 60% gradimento) venusietta 31 Dicembre 2013 ore 15:41
2
voto al film:   7

Trovo la recensione troppo spicciola e ingiusta! é un film ben fatto e l'interpretazione vale almeno 4 stelle. La scenografia è espressiva della vita agli estremi di questo pianista istrionico, luci, colori.. tutto risplende. Ma come in tutti gli eccessi, arriva il momento del declino e la pellicola non perde mai l'obiettivo. è un film lineare, fatto bene. per me si merita un 7pieno. Ma visti i vostri voti "tirati" di cosa ci si può stupire?!
Utente di Base (0 Commenti, 0% gradimento) giulia 30 Dicembre 2013 ore 21:54
voto al film:   7

Medaglia d'Argento (100 Commenti, 53% gradimento) botswana Medaglia d'Argento 19 Dicembre 2013 ore 01:54
1
voto al film:   6,5

Come direbbe un mio amico gay… una frociata pazzesca! (excuse my french) Ma questo non sarebbe affatto male, per come sono divertenti certe atmosfere homo-kitsch di Las Vegas, a cavallo tra 70 e 80. Purtroppo, il film si concentra in modo asfittico, oserei dire soffocante, sulle scene "coniugali" tra i due MDs (ottimi entrambi). Per quanto possano essere divertenti e/o spudorate certe intimità, alla lunga si perde un po' il senso del racconto. Nella parte centrale, il film si ripete e si trascina sempre uguale. Eppure, regia e fotografia ci restituiscono un Soderbergh all'altezza dei suoi momenti migliori e il film lascia un sapore agrodolce da non sottovalutare. Di solito tendo ad essere più tirato coi voti. Ma per Soderbergh ho un debole. Passare dal Che a Liberace… non è da tutti :-) Ps: mezzo voto in più per la scena a letto di Micheal Douglas post-lifting. Se ci penso, rido ancora.
Medaglia d'Oro (682 Commenti, 68% gradimento) ale84 Medaglia d'Oro 11 Dicembre 2013 ore 10:04
2
voto al film:   6

Soderbergh è uno dei più grandi dissipatori di talento della settima arte. Mille progetti sempre promettenti, mai pienamente riusciti. Anche questo anomalo bio-pic su Liberace conferma i suoi pregi e i suoi (ahimè ineliminabili, pare) limiti: le premesse per un gran film c'erano, ma mancano i sussulti, il vero tocco dell'artista. Se il film merita di essere visto è più per le interpretazioni dei due protagonisti che per altro; la regia scorre un po' piatta e innocua, tra rimandi all'Almodovar de "La pelle che abito" (una suggestione interessante che andava maggiormente approfondita), un tocco di bianco e nero (perchè non guasta e per mostrare che lo si sa utilizzare, più che per vera necessità) e molte banalità. Peccato, perché il tema era interessante, e l'analisi del vuoto celato dietro la celebrità, aggravato dall'omosessualità celata, era tema tutt'altro che banale. Comunque più decoroso di alcuni recenti film di Soderbergh...

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