Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Siviglia 2007 10/11: Vince Ken Loach. Tutti i premi

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a cura di Riccardo Rizzo
Il presidente della giuria della sezione in concorso di questa quarta edizione del Festival del cinema europeo di Siviglia, Reinhard Hauff, ha annunciato che il premio Giraldillo de Oro (insieme a 60 mila euro) é andato a It’s a free world, di Ken Loach.
Il film, giá vincitore del premio Osella per la miglior sceneggiatura all’ultimo Festival di Venezia, ha preceduto l’italiano Mio fratello é figlio unico di Daniele Luchetti, che a sua volta si é aggiudicato il Giraldillo de Plata.
Il premio speciale della giuria é andato ex-aequo a Aleksandra del regista russo Sokurov e Du levande dello svedese Roy Andersson.
Sempre nella sala degli specchi del Casino de la Exposicion sono poi stati resi noti gli altri premi: quello economicamente piú sostanzioso (60 mila euro) se l’é aggiudicato il film israeliano Ha-Buah, diretto da Eytan Fox, storia di tre giovani israeliani che vedono la propria vita cambiare radicalmente dopo l’incontro con un giovane palestinese.
Per la sezione officiale Eurodoc, il massimo riconoscimento é andato al documentario ceco Marcela, di Helena Trestikova.
Nella sezione Euroimages, il premio dei giovani studenti della facoltá di Comunicazione dell’univesitá di Siviglia é stato assegnato ad una coproduzione turco-greca: Yumurta, di Semih Kaplanoglu.
The edge of heaven di Fatih Akin ha vinto invece il Premio Della Critica, “per la sua sceneggiatura elaborata, il contributo ad una integrazione razziale e il reciproco riconoscimento di differenti culture”.

“Questo festival è un piccolo gioiello e potrebbe essere infinitamente migliore. Non è tanto una questione di soldi, quanto di agilità amministrativa: ha bisogno di una figura giuridica concreta”, dice il direttore Manuel Grosso, così convinto delle sue parole che di fatto vincola il suo proseguimento come direttore a un necessario “cambio di struttura”. Per questa edizione sono stati stanziati 1.600.000 euro, e l’obiettivo non è quello di ottenere un aumento dei capitali, quanto di gestirli in maniera diretta. “Questo festival è una delle cose più belle che ho fatto nella mia vita, ma se non cambiano alcuni aspetti sono disposto a lasciare la sua direzione. In fondo i direttori passano, mentre i festival rimangono”. Grosso riconosce poi che c’è stata una diminuzione del numero di spettatori -64.500, circa 3.000 in meno rispetto all’anno passato- ma al di là di situazioni contingenti che hanno limitato l’affluenza al Teatro Lope de Vega e al cinema Nervion, quali l’inizio del festival a ridosso del ponte di tutti i santi e la partita Sevilla-Real Madrid il sabato passato, il direttore sostiene che “non c’è da ossessionarsi troppo con il numero degli spettatori, che in generale e secondo quanto rivelano i dati raccolti sono più che contenti con la programmazione. Di fatto, in questo senso abbiamo superato la Biennale di Flamenco, considerata fino ad ora il maggior appuntamento culturale di Sevilla. Che dura un mese, e non nove giorni come il festival. E per l’anno prossimo intendiamo aumentare il numero delle proiezioni e quello delle sale che ospiteranno il festival”.

!Enhorabuena Festival, y nos vemos el año que viene¡