Alla Berlinale con polemica. Il film della regista cinese Li Yu, "Lost in Beijing", è stato regolarmente presentato in concorso nella penultima giornata del festival. I distributori, d'accordo con la regista e il produttore, hanno deciso di mostrarlo ai critici e al pubblico senza i tagli richiesti.
La censura cinese aveva chiesto infatti alla regista Li Yu, per ottenere il visto, di tagliare un quarto d'ora, giudicato controproducente ai fini dell'immagine che il paese vorrebbe dare di sé in vista delle Olimpiadi di Pechino 2008. In particolare, le scene incriminate riguardano l'amore fra una lavavetri immigrata in Cina e un ricco uomo d'affari, così come la vicenda di una giovane, costretta a prostituirsi dopo esser stata licenziata dal suo datore di lavoro.
Sono due gli altri film presentati in concorso alla vigilia dell’Orso d’Oro: l’applaudito "Hallam Foe" di David Mackenzie, un dramma leggero e introspettivo tutto costruito sul giovanissimo Jamie Bell (Billy Elliott), e il ceco "Ho servito il re d'Inghilterra" del regista Jiri Menzel, tratto dal romanzo di Bohumil Hrabal. Il regista ceco già vincitore a Berlino nel 1990 con "Larks on a String", stravolge in extremis i pronostici del 57° festival con una commedia colta e toccante, che ammicca a Chaplin e Buster Keaton. Protagonista della storia è la parabola quasi muta di un uomo, attraverso una tagliente satira sul nazismo e la storia della Cecoslovacchia. "Non era mia intenzione puntare il dito contro un nemico in particolare - dice il regista - Parlo anche del Comunismo e soprattutto per mostrare quanto drammaticamente i regimi totalitari possano abbattersi sulla vita di un uomo".
Nella sezione Panorama sono passati l'inglese "Crossing The Line" di Daniel Gordon, il tedesco "BerlinSong" diretto da Uli M. Schüppel, il russo "Good Bye, Southern City" di Oleg Safarliyev e il coreano "Woman On The Beach" firmato Hong Sangsoo.
Domani sera si conosceranno i vincitori dell'Orso d'oro e degli altri Premi assegnati. Tre i film favoriti al successo finale: "Irina Palm" del belga Sam Garbarsi, l'americano "The Good Shepherd" di Bob De Niro e "I Served The King Of England" di Menzel, presentato oggi. Si è ben parlato anche dell'italiano "La masseria delle allodole" dei fratelli Taviani sulla tragedia del genocidio degli armeni ad opera turca. |