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Ultimi commenti e voti |
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7
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un film superlativo, intenso! l'unica pecca è la lentezza che non dovrebbe essere un difetto, ma alcune scene sembrano tappare dei buchi di sceneggiatura
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10
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5,5
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dei silenzi di dio io non me ne intendo troppo, ma questo Silence qui è un polpettone ignaro dell'esistenza delle forbici e sostanzialmente mediocre, cui si vuol dare un senso grazie alle malscelte frasi di una voce narrante inefficace e che si vuol far reggere sulle spalle a un poverocristo (ops) del tutto inadatto al ruolo. non so che gli sia preso a Scorsese, ammesso che l'abbia fatto davvero lui, ma arrivare alla fine è stato estenuante, e se non fosse stato per gli splendidi paesaggi (naturali e umani) e soprattutto per quella sagoma dell'Inquisitore (eh eh eh) non ce l'avrei fatta.
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5
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Per l'amor del cielo, martin, non ti azzardare mai più a metter piede fuori dagli stati uniti. Oltre confine, la tua bacchetta magica non funziona più, diventa simile a una qualsiasi bacchetta in mano a un qualsiasi direttore di una qualsiasi orchestra. Ma lo sappiamo, hai peccato tanto con il Lupo, dovevi redimerti. Ora che hai espiato, però, torna a peccare... ti aspettiamo.
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Molti e complessi i temi teologici affrontati. Nelle pieghe della vicenda del gesuita e della fede rinnegata durante le terribili persecuzioni nel Giappone del '600, ci si interroga senza sosta sul senso della Fede. Tutto attorno c'è una natura ostile meravigliosamente fotografata ed una popolazione aliena che amplifica il senso di solitudine estrema di questo viaggio che è tutto interiore. Qua e là si sente odore di eresia, ma chi può davvero dirsi sicuro di fronte al mistero? Al silenzio di Dio, a cui si fa riferimento più volte nel film, si accompagna il silenzio del vero uomo di fede, capace di credere anche privato dei simboli della sua fede, capace di testimoniare la sua esistenza anche smettendo di nominarlo, anche abiurandolo per testimoniarne la misericordia, sfuggendo al martirio inteso come atto superbo. E' il film di un maestro lacerato dai dubbi che rimette umilmente nelle mani di Dio il destino dell'uomo. "...chi sei mai tu uomo, che ti metti in contraddittorio con Dio?"
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Sottoscrivo in pieno quanto ha scritto Giallavelatura. Aggiungo un aggravante da cui deve discolparsi Scorsese: l'aver già diretto un altro pasticcio pseudo-teologico con il film "L'ultima tentazione".
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7,5
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«Quando il Figlio dell'uomo verrà, troverà la fede sulla terra?» (Lc 18, 8). Questo è il leitmotiv del film, privo di colonna sonora, e invero più vicino alle opere di Malik, oltre che all'Ultima Tentazione di Cristo rispetto alle altre realizzazioni di Scorsese. Non si tratta di una pellicola storica. Non si tratta di un romanzo di avventure. O almeno Silence non è soltanto questo. Si tratta soprattutto di un'analisi intimista. Un fervente cristiano, e cioè un predicatore missionario, che è messo di fronte a una scelta terribile: rinnegare la propria fede (e la propria storia) oppure soffrire e far soffrire gli altri, in un luogo dove alla persecuzione dei Christian si contrappone il Silenzio di Dio. Eppure è nel Silenzio che appare scorgersi la presenza del Signore... P.S. Do 7,5 e non un voto più alto solo perché il film è troppo lungo, e perché Andrew Garfield, pur bravo, doveva essere rimpiazzato da qualcun altro (mi pare Daniel Day-Lewis nei piani originali).
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