che dire di juha? certamente un esperimento originale e ardito, purtroppo solo in parte riuscito. Ottimo il commento sonoro, il montaggio, la fotografia e più in generale il comparto tecnico, meno la sceneggiatura, forse proprio per la scelta "integralista" di rifarsi formalmente il più possibile ai modelli. Apprezzabile infine la scelta di far durare il film solo un'ora, se fosse stato più lungo sarebbe diventato estremamente noioso.
Nota: il voto (7) è dato più per premiare il coraggio e l'originalità che l'effettiva riuscita dell'esperimento

film inconsistente ma con una meravigliosa kirsten dunst

commedia divertente e malinconica, con un gene hackman come sempre sopra le righe

il film che porta a definitiva maturazione le premesse e le tematiche di conan e nausicaa, con una perfezione di stile che ha dell'incredibile

eccentrico e, nonostante sia un pò disarmonico, diverte con intelligenza e imprevedibilità

capolavoro sul potere condizionante della televisione

un film memorabile che affronta temi difficili in tempi difficili. un marlon brando favoloso!

winding refn si riconferma regista dotato e originale, gosling invece è tremendo...

concordo per quanto concerne la prevedibilità del film, da cronenberg ci si poteva aspettare davvero qualcosa in più dell'apologia della spielrein e delle scontate riflessioni bohemiene di gross, per non parlare dell'interpretazione pessima della knightley... Non sono d'accordo invece sulla questione del sesso, non è il film a essere diseducativo, è la psicoanalisi freudiana a essere basata in larga misura sulla sessualità, ed è proprio per questo tipo di reazioni retrive e perbeniste che freud aveva tanta paura di aprirsi a nuove teorie che non fossero strettamente scientifiche (vedi la teoria degli archetipi di jung). Il sesso è parte fondante della nostra psiche, e negarlo è inutile

commedia carina che tuttavia non si differenzia molto dalla classica commedia rosa hollywoodiana

carino ma alla lunga inconcludente

uno dei migliori film disney negli ultimi anni, che tratta il complesso problema della responsabilità in modo esemplare. sconsigliato ai bambini

abrasivo e spietato, mette in luce contraddizioni e manie che in parte tutti condividiamo

unico punto di debolezza del film è (come al solito, quando si parla di dario argento) la sceneggiatura. per il resto il film è uno dei capolavori assoluti del thriller-horror, in particolare per l'estetica e per il montaggio, entrambi rivoluzionari nell'ambito del cinema di genere

un film formato videogame, perfetto nella forma quanto povero nella sostanza

divertente e irriverente, forse un po' troppo parodistico per poter essere valutato seriamente

amara riflessione sul modern-warfare, con certi punti davvero toccanti.

imprevedibile nei moduli narrativi, la storia di un folle in un mondo ancora più folle

sarò scemo ma me ne sono innamorato!

un "delitto e castigo" in cui raskolnikov è tanto lucido e freddo da non farsi scoprire, e in cui il caso aiuta l'assassino. inoltre, qui il protagonista uccide non per sdegno ma per coprire le sue precedenti turpitudini. una lenta discesa verso un abisso senza punizione nè redenzione

divertente ma nient'altro

manca un pò di solidità rispetto ai lavori coevi di allen. come per clint eastwood, anche allen dà il meglio di sè quando, oltre che regista, compare anche in veste di attore

altro capolavoro, anche se forse un gradino sotto io & annie. la colonna sonora è tra le più azzeccate della storia, rende NYC un qualcosa di vivo e pulsante

forse il capolavoro di allen, divertente e graffiante, eccezionale nell'indagine del rapporto uomo-donna nell'era postmoderna pur senza intellettualismi inutili

divertente anche se ancora non pungente