Spesso dimenticato all’interno della filmografia del regista (in questo sito, ad esempio, sembra che lo abbiamo visto in 4, mentre Apocalypse Now 42 e il Padrino 50), è un thriller che resterà nella storia per le sue innovazioni tecniche (regia, suono), ma anche per la sceneggiatura e per la mostruosa prova di Gene Hackman. Nel suo genere, di questo livello di creatività e tensione se ne vedono sempre meno.

Estremamente realistico, mi ha pienamente coinvolto grazie ad una forma semplice, quasi teatrale, restituendo benissimo la tensione che deve esserci stata in quella notte che ha cambiato il mondo. Perde qualcosa nella seconda parte, dove non avrebbe guastato qualche cambio di ritmo, come ha già detto Flavia. Ottimo cast, presentato con un’avvincente escalation di posizioni di potere.

In mezzo a tante commedie poco strutturate, fatte di sketch sconnessi, fa enormemente piacere trovarsi davanti ad un film che ha invece nella sceneggiatura il suo vero punto di forza. Grazie al suo solido script e alle interpretazioni perfette, l'esordio di Oleotto è da considerarsi una delle commedie italiane più intelligenti e allo stesso tempo divertenti degli ultimi anni. Meritato successo a Venezia.
P.s. sala strapiena, segno di salute.

Confermo quanto detto da magio1406. Herlitzka bravissimo, il resto secondo me non ha ne la scorrevolezza citata da ale84 ne tantomeno, come è stato ampiamente chiarito, uno straccio di IDEA.
Se cercate un ottimo esempio di dramedy italiana guardate "Tutti i santi giorni" di Virzì.

@society il tuo commento è perfetto. aggiungo che secondo me il film assume una maggiore importanza in quanto facente parte di un genere, il thriller, che fatica a stupirmi negli ultimi tempi.
in merito al tuo post scriptum: non c'è che dire, è un problema di cultura di questo paese. una grave forma di stupidità, da parte di idioti irrispettosi del lavoro che c'è dietro ad un opera simile, con centinaia di persone che vi hanno lavorato. a me è capitato durante "la vita di adele", un film che ha bisogno di totale partecipazione emotiva per essere apprezzato veramente, quindi figurati. Massima solidarietà.

A differenza di molti cartoni usciti negli utlimi anni, I Croods sembra puntare esclusivamente ad un pubblico giovanissimo. Anche tenuto conto di questo, personalmente mi aspetto qualcosa in più. I temi sono arcinoti, e ci può stare, ma a livello visivo si poteva essere ben più originali. Solo per famiglie con pargoli.

Mi preme moltissimo invitare tutti alla visione di questo film. Perché nonostante le tre ore possano sembrarvi troppe per questo genere, non si può rimanere indifferenti di fronte ad una tale dimostrazione di passione, di un sentimento puro e irrinunciabile, che fa completamente dimenticare di essere davanti ad un’opera di finzione. In tutto questo, il grande merito è soprattutto delle attrici, sbalorditive per intensità a dispetto della giovane età. Lo ammetto, forse non avrà proprio tutte le carte in regola per essere considerato un capolavoro, ma non perdetevelo, anche perché forse solo al cinema può rendere veramente per quello che è, un’opera viscerale di straordinaria vitalità. Palma d’oro strameritata.

David Fincher si conferma una vera risorsa per il panorama hollywoodiano. L’operazione remake dell’adattamento svedese presenta una messa in scena altrettanto credibile (il regista, infatti, ha convito la produzione a girare in Svezia), ma, soprattutto una regia e un montaggio decisamente superiori, veri punti di forza. Tuttavia, la presenza di una Lisbeth più azzeccata e, in generale, il suggestivo grigiore scandinavo, rendevano il film del 2009 più originale, autentico, sporco e ruvido. Nella loro diversità, secondo me si equivalgono: stile e coinvolgimento per Fincher, crudezza e atmosfera per Oplev. Consigliati entrambi, perché, alla fine, ciò che li accomuna è soprattutto una grande storia.

Storia e temi semplici, quello che fa veramente la differenza è il come: grande performance dei protagonisti (che sono anche produttori esecutivi), stupenda fotografia, narrazione non lineare capace di coinvolgere appieno emotivamente. Originale e intenso, mi ha colpito. Uno dei migliori romantici degli ultimi anni.

Concordo con le quattro righe di Alessia. Mezzo voto in più per la buona prova del cast, che rende scorrevole un soggetto veramente trito e ritrito.