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Presentato al 68° Festival di Venezia nella sezione 'Controcampo Italiano', Medusa Film porta in sala venerdì 9 settembre “Tutta colpa della musica”, commedia di Ricky Tognazzi a un anno esatto di distanza dal drammatico “Il padre e lo straniero” portato al Festival di Roma a fine 2010. L'ufficio stampa del film ha diffuso questa breve intervista a Ricky Tognazzi, che nel film interpreta il ruolo di Nappo, colui che coinvolge il protagosiata Giuseppe (Marco Messeri) e lo fa entrare nel coro dove conoscerà Elisa (Stefania Sandrelli). |
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Ci descrivi il personaggio di Nappo? |
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Nappo è un “diversamente giovane”, un eterno Peter Pan incapace di ammettere che è arrivata l’ora di mettere la testa a posto. Vive circondato da un harem di cui vuole continuare a essere il sultano. Io nella vita, sono l’opposto di Nappo: un monogamo-ossessivo che si è arreso alla vita coniugale, ma la cosa meravigliosa del nostro mestiere è proprio quella di avere più vite, più personalità e nel caso specifico, più donne. E che donne! Da Elena Sofia Ricci, splendida nella pienezza dei suoi anni, alla giovane e frizzante Ronny Morena, dalla morbida, spiritosa e sensuale Stefania Sandrelli, alla scoppiettante e ironica Debora Villa, dalla talentuosa e sorprendente Arisa, per la prima volta sullo schermo, che ha regalato al film una splendida canzone originale, a tutte le coriste che mi hanno deliziato, non solo con le loro voci. |
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Due uomini protagonisti, due amici: che sintonia è nata con Marco Messeri? |
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Il divertimento, il gioco e la vera complicità Nappo - Ricky li trova con “l’uomo della sua vita” Giuseppe - Marco Messeri. Che gioia lavorare con Marco, avevamo girato insieme un corto anni fa e mi ero ripromesso di dividere la scena con lui. Questo progetto è stata l’occasione per rinnovare la nostra intesa. Marco non è solo un attore, ma anche un autore dotato di una creatività incontenibile e ha regalato al personaggio tratti della sua personalità e della sua vis comica e sentimentale. |
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E' stato complicato ritornare al doppio ruolo di regista e attore? |
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Come sempre c’è una sorta di “schizofrenia” quando devi dirigere te stesso. Un attore, allo stop, cerca gli occhi del regista per coglierne il giudizio, io quando recito, cerco gli occhi vigili di Simona, sceneggiatrice in campo. Certo è, che mentre sono in scena, ogni tanto mi distraggo a osservare l’attore che recita con me e magari dimentico di dargli la battuta; a dir la verità mi capita più spesso con le attrici, quando m’incantano... |
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La musica nel film è un po' il filo conduttore di tutto. Che valore ha nella tua vita? |
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La musica è il filo conduttore della mia vita: da quella classica e operistica che mi ha fatto amare mia madre, a quella degli anni sessanta, che ha contribuito alla grande rivoluzione culturale di quello straordinario periodo storico ed ha accompagnato la mia giovinezza. Sicuramente la musica di quegli anni non è stata fondante solo per la mia generazione. Mia figlia, come molti giovani, è una patita di quel genere e, insieme, spesso, ascoltiamo la “nostra musica”.
E' la seconda volta che mi cimento in un film dove la musica è una delle grandi protagoniste. “Canone Inverso” non è stata una grande e meravigliosa esperienza cinematografica soltanto per me: ha infatti spinto molti giovani a studiare il violino e spero che con “Tutta colpa della musica” si incrementi il bel canto in Italia. |
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