Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Intervista: Carlo Vanzina e Enrico Vanzina

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Che piaccia o meno, Carlo ed Enrico Vanzina hanno attraversato da protagonisti 35 anni di cinema italiano, e oggi sono ancora in prima fila nella corsa all'incasso, interessandosi poco o niente alla critica cinematografica. Il loro nuovo progetto, “Ex: amici come prima”, sarà in sala da venerdì 7 ottobre; scritto da entrambi e diretto da Carlo, il film si propone come seguito ideale del successo di Fausto Brizzi “Ex”, del quale riprende la locandina e una parte del cast (Gassman e Salemme). L'ufficio stampa del film ha diffuso la seguente intervista.
Intervista Carlo Vanzina e Enrico Vanzina: Domanda 1Come è nata l'idea di questo film?
Carlo: La produttrice Federica Lucisano mi ha fatto una 'proposta indecente', quella di girare una commedia corale a storie intrecciate sulla scia del grande successo di “Ex” di Fausto Brizzi: a me e mio fratello Enrico non era mai accaduto di scrivere e dirigere una storia che si rifacesse ad un film realizzato da altri, era capitato semmai che altri registi girassero dei sequel di cui noi avevamo realizzato il prototipo, come ad esempio “Sapore di mare 2” o “Yuppies 2”. In questo caso però la novità interessante era che non si trattava di un semplice sequel, l’idea era di raccontare attraverso coppie scoppiate o che stanno per scoppiare personaggi e storie dell’Italia di oggi, dando vita ad un piccolo studio, ad un 'ritrattino' di varia umanità sugli italiani contemporanei. Ho accettato volentieri la sfida perchè “Ex” mi era piaciuto moltissimo e perchè ero convinto che questa opportunità inedita potesse rappresentare un buon esercizio per tornare alle nostre commedie corali e leggere di qualche anno fa, ampliando però la parte sentimentale che negli ultimi film era stata meno sviluppata.
Intervista Carlo Vanzina e Enrico Vanzina: Domanda 2Avete definito il film 'romantica commedia degli equivoci dove niente è come sembra': in che senso?
Carlo: Rispetto al primo film di Brizzi ovviamente esiste un minimo comune denominatore dato dall’argomento: i protagonisti sono degli ex o hanno a che fare con fidanzati e mogli del passato, immediato o meno, o con vecchie fiamme mancate ma quasi tutti vivono esistenze sentimentalmente improbabili e precarie. Abbiamo cercato di raccontare in maniera leggera una serie di personaggi e di tipologie decisamente attuali, una volta la gente per lasciarsi si incontrava o scriveva una lettera, oggi la tecnologia ha condizionato tutto, le storie d’amore spesso finiscono con un sms. Nell’intreccio del film – che nelle nostre ambizioni si ispira a certe recenti commedie inglesi con Hugh Grant, scritte o dirette da Richard Curtis come “Love Actually” – le varie vicende e le persone che non dovrebbero mai incontrarsi, poi invece per qualche gioco del destino si sfiorano e qualche volta i protagonisti di una certa storia finiscono con l’entrare in un’altra.
Intervista Carlo Vanzina e Enrico Vanzina: Domanda 3Come avete lavorato alla sceneggiatura?
Enrico: “Ex-Amici come prima” segna per me e mio fratello una sorta di ritorno alle origini, perché in fondo siamo stati noi ad inventare questo tipo di film: una volta accettato l’invito di raccogliere il testimone del prototipo molto ben riuscito di “Ex” ho cercato insieme a Carlo di rendere solidi i soggetti di ogni singola nuova storia mescolando sentimenti e comicità in funzione delle caratteristiche dei vari interpreti: è un grande vantaggio poter scrivere i dialoghi ed immaginare le situazioni se sai già in anticipo quali saranno gli attori in campo, vedi già come parleranno e cosa faranno.
Intervista Carlo Vanzina e Enrico Vanzina: Domanda 4Come li avete scelti?
Carlo: Enrico Brignano ha rappresentato un’ennesima conferma, siamo credo ormai al sesto film insieme, l’ho trovato sempre più bravo e più maturo, allo stesso modo di Salemme, un vero fuoriclasse della commedia che recita qui con noi per la terza volta. Mi ha fatto molto piacere ritrovare poi, in una commedia che ne rivela gli aspetti più inediti e intimi, Ricky Memphis, con cui non lavoravo dai tempi de “I Mitici” con Claudio Amendola, mentre di Paolo Ruffini, che conosciamo dai tempi di “Un’estate ai Caraibi”, apprezziamo da sempre il talento comico e la freschezza che riesce a trasmettere ai suoi personaggi. Alcune belle sorprese sono arrivate dai nuovi arrivi: con Alessandro Gassman ci conosciamo da sempre, c’eravamo sempre sfiorati ma in questa occasione si è rivelato un attore fantastico e una grande persona. Il talento di Anna Foglietta mi era stato segnalato da Fulvio e Federica Lucisano che avevano prodotto “Nessuno mi puo’giudicare” di Max Bruno di cui lei era l’eccellente interprete con Paola Cortellesi e sono felice di averla scelta in questa occasione per recitare il suo difficile e bellissimo personaggio; Natasha Stefanenko era perfetta per interpretare una donna dell’Est fascinosa e dalla forte personalità; Gabriella Pession si è rivelata molto brava nel ruolo di una ragazza un po’ ingenua con una fragilità legata al suo stato di ex, mentre la verve di Teresa Mannino mi aveva colpito fin da quando l’avevo diretta in un recente spot con Raoul Bova per una compagnia telefonica. Tosca D’Aquino ha confermato infine di essere una grande attrice che si nutre felicemente dalla prestigiosa tradizione del teatro napoletano.
Intervista Carlo Vanzina e Enrico Vanzina: Domanda 5Ci sono segnali specifici di riflessione sul costume italiano odierno?
Enrico: Spero di sì, senza voler sembrare presuntuoso credo che siamo riusciti a fotografare abbastanza bene il momento attuale, c’è uno spaccato comico di una realtà tipica del nostro tempo, parliamo ad esempio di politica, dello smarrimento e dell’indefinibilità dei ruoli. Le storie d’amore vissute dai trentenni di oggi sono molto diverse da quelle dei loro coetanei di 30 anni fa, i maschi sono evidentemente molto più fragili delle femmine e noi cerchiamo di raccontare come sono cambiati i rapporti, penso ad esempio al personaggio di Paolo Ruffini che è un single convinto che incontra regolarmente donne molto disinibite e spregiudicate. Credo si tratti di un film molto credibile, non è mai grottesco e parodistico ma vero, ci sono personaggi modernissimi alle prese con una realtà molto in movimento, ognuno di loro rivela grandi difetti ed è costruito drammaturgicamente in modo che all’inizio parta in un certo modo e strada facendo arrivi in un altro, come è tipico della commedia italiana classica. Ma ci siamo divertiti a provare ad andare oltre, usando trame un po’ da commedia rosa/brillante americana, guardando anche a quella sofisticata inglese e mescolando varie sottotracce di commedia sentimentale. Ma vorrei evidenziare anche l’importanza della confezione di questo film che abbiamo girato oltre che in una Roma bellissima ed inedita (penso al finale notturno a Castel Sant’Angelo) anche sulla costiera amalfitana, a Bruxelles e in Germania, per alcune immagini che si presumono ambientate nel Paese baltico di cui il personaggio di Natasha Stefanenko è Premier.
Intervista Carlo Vanzina e Enrico Vanzina: Domanda 6Come vengono evidenziate l'instabilità e la precarietà del nostro tempo?
Enrico: Soprattutto attraverso le analisi dei rapporti sentimentali di vario tipo; oggi c’è un forte condizionamento verso la frenesia del cambiamento a tutti i costi nella speranza di trovare sempre qualcosa di meglio ed è sempre più raro capire quanto sia fondamentale la stabilità della vita sentimentale per crescere davvero, anche se sei appagato nel lavoro. Alla fine la forza del vecchio sentimento trionfa sempre e in un momento in cui crollano tutti i valori questo è molto rassicurante.
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