Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Intervista: Benh Zeitlin

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In arrivo nelle sale italiane “Re della terra selvaggia”, sorprendente esordio nel lungometraggio del trentunenne Benh Zeitlin candidato a ben quattro premi Oscar (Miglior Film, Sceneggiatura, Regista e Attrice Protagonista). Il film racconta, con il tono di una fiaba straordinariamente reale, la storia della piccola Hushpuppy che deve lottare per salvare la sua comunità dall'innalzamento delle acque della Grande Vasca della Louisiana. Zeitlin illustra alla stampa la sua visione creativa e l'impegno richiesto dal suo progetto.
Intervista Benh Zeitlin: Domanda 1Come ha affrontato un progetto tanto creativo e altrettanto difficile nella realizzazione?
L’abilità di qualcuno nel preparare ciambelle o nel ridere di gusto contano per me tanto quanto la sua capacità di essere un ottimo carrellista. Nella mia vita, così come nei miei film, voglio essere circondato da persone selvagge, coraggiose e di buon cuore. Se questo, a volte, conduce a situazioni di caos, non importa. Almeno queste situazioni si attraversano con persone che si amano.
In fin dei conti, è il film che ci guadagna in passione, coraggio e generosità. E questo, ai miei occhi, è molto più importante di un carrello perfettamente utilizzato. È con questo principio in testa che ho affrontato tutte le tappe della creazione di Beasts of the Southern Wild. Ho fatto di tutto per infondere un’energia, un sentimento, un modo di essere che tutti quelli con cui lavoravo potessero condividere.
Intervista Benh Zeitlin: Domanda 2Come avete lavorato sul casting del film?
Fare un film per me è inventare una realtà e farvi vivere le persone migliori che conosco. Il modo in cui abbiamo operato per il casting ne è l’esempio migliore. Abbiamo scelto Dwight Henry che lavorava alla panetteria di fronte, e Quvenzhané Wallis, che andava alla scuola elementare del quartiere, per incarnare i nostri eroi Wink e Hushpuppy. Né l’uno né l’altro avevano mai recitato. Ma bastava guardarli dritti negli occhi per capire che erano dei feroci guerrieri, capaci di ogni cosa. E anche se, all’improvviso, questo ci costringeva a modificare completamente la sceneggiatura, a rovesciare il nostro cammino, era poca cosa: perché si trattava di addomesticare questo indomabile modo di essere che era il cuore del film.
Intervista Benh Zeitlin: Domanda 3Quindi, durante le riprese vi siete trovati spesso a improvvisare?
Questo metodo lo abbiamo applicato ogni volta che bisognava prendere una decisione. Dovevamo ricostruire una scenografia marina in studio oppure trasferirci in mare? Avremmo trovato un luogo tranquillo dell’isola da allestire come fosse alla fine del mondo, o saremmo partiti alla ricerca della fine del mondo? Avremmo trasformato una ragazzina preadolescente di undici anni in una bambina di sei, oppure avremmo scelto una bambina che aveva veramente sei anni? Abbiamo messo alla prova la forza della nostra storia e quella della comunità su cui si reggeva, confrontandoci con ogni ostacolo che si poneva davanti al nostro cammino.
Intervista Benh Zeitlin: Domanda 4Qual è il suo rapporto con la Lousiana?
Questa mentalità indomita che impregna tutta la Louisiana del Sud è ciò che mi ha reso dipendente da questa terra. Sono venuto per una visita che sarebbe dovuta durare due mesi. Sono passati sei anni, e non ho alcuna intenzione di ripartire. Qui si trova la culla di una specie in via di estinzione: quella delle persone più tenaci che io conosca in America. Ed è stata la loro fierezza a condurmi a questa storia.
Tra uragani, maree nere, terra che si sgretola sotto ai nostri piedi, tutto contribuisce a trasmettere la sensazione che un giorno, inevitabilmente, questo mondo sarà cancellato dalla mappa geografica. Volevo fare un film che si interrogasse sulla maniera di reagire di fronte a una tale condanna a morte. Non era mia intenzione criticare i politici che hanno contribuito a questo stato di cose, né innescare una battaglia sulla responsabilità ambientale, tantomeno risvegliare le coscienze. La questione che mi interessava era piuttosto la seguente: come potevano queste persone trovare la forza di vedere morire la terra che li ha resi unici, senza perdere la speranza, la gioia e questo spirito incredibile di festa che li contraddistingue?
Intervista Benh Zeitlin: Domanda 5Quale risposta ha trovato alle sue domande?
Ho trovato la risposta grazie a questi esseri feroci che ho scelto per recitare nel film. E in parte, anche in “Juicy and delicious”, la pièce teatrale della mia amica Lucy Alibar: una commedia apocalittica su un ragazzino che perde il papà in un luogo alla fine del mondo. Dal lavoro con Lucy e con la folgorante personalità di Quvenzhane Wallis è nato il personaggio di Hushpuppy. Una forza della natura che, per sopravvivere, deve trovare in sé, dall’alto dei suoi sei anni, tutta la potenza del Sud della Louisiana. Ho conferito a questo personaggio una saggezza e un coraggio che io non credo di essere in grado di possedere. Hushpuppy è la persona che vorrei essere.
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Re della terra selvaggia
di Benh Zeitlin
Drammatico, 2012
91 min.
Film diretti:
2012  Re della terra selvaggia
Oscar 2013
85esima edizione degli Academy Awards
Festival di Cannes 2012
65ª Edizione