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Derek Cianfrance continua a occupare le sale italiane. Dopo “Blue Valentine”, distribuito negli Stati Uniti nel 2010 e arrivato pochi mesi fa in Italia, tocca ora a “Come un tuono”. Il film è il terzo lungometraggio del regista, classe 1974, e la seconda collaborazione con Ryan Gosling. Nel cast anche il neo nominato agli Oscar Bradley Cooper e Eva Mendes. In occasione dell'uscita italiana della pellicola, Cianfrance rilascia un'intervista alla stampa per raccontare il difficile passaggio dall'idea alla realizzazione del film. |
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Di cosa parla "Come un tuono"? |
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Parla di ciò che ereditiamo dal passato, le cose che ci segnano fin dalla nascita e ciò che trasmettiamo a chi viene dopo di noi. Parla delle scelte che facciamo e di come quelle scelte di riflettono sulle generazioni successive. E' la classica storia dei peccati dei padri che ricadono sui figli. Sono attratto dalle storie che parlano di famiglie. Il mio primo film “Brother Tied” parlava di fratelli, “Blue Valentine” parla di mogli e mariti. E “Come un tuono” parla di padri e figli. Penso che il cinema sia un luogo dove i segreti vengono svelati. Uno spazio in cui possiamo penetrare in luoghi intimi, le case e le camere da letto e dove possiamo assistere ad aventi privati che somigliano a quelli delle nostre vite.
Mentre “Blue Valentine” era incentrato su un singolo rapporto intimo, una singola relazione osservata al microscopio, volevo che in “Come un tuono” l'obiettivo si allargasse, che questo film avesse un resporo più ampio. Come un tuono racconta tre storie lineari: quella di uno stunt, un pilota di moticiclette, che diventa un criminale per mantenere il figlio appena nato, quella di un'ambizionsa recluta della Polizia che sfida un intero dipartimento corrotto anziché affrontare i propri demoni interiori e quella di due adolescenti problematici che si scontrano a causa dei misteri del loro passato. E ciascuna di queste storie porta ad una conclusione. |
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Può dirci qualcosa sulle interpretazioni dei due protagonisti? |
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In questo film entrambi sono molto più che dei semplici attori. Sono dei veri e propri collaboratori. Tutti e due hanno un grande istinto per i dialoghi, la storia e i personaggi, e sono entrambi abbastanza coraggiosi da spingersi fino a dove ho bisogno che arrivino. Sono lavoratori instancabili, fanno ricerche, e possono correre a grande velocità per lunghe distanze quando serve.
Ryan ha una grande presenza sullo schermo e un grande carisma anche nella vita reale. E' una persona interessante, buca lo schermo, è una persona straordinaria che fa sentire bene tutti quelli che lo circondano. E' un mago. Ho imparato moltissimo da lui e ogni volta che posso lavorare con lui mi ritengo veramente fortunato.
Quando ho incontrato Bradley, mi ha trasmesso lo stesso fasciono di Ryan. Ma la cosa che più mi ha convinto di Bradley è quanto possa lavorare sodo. Dopo averlo incontrato un paio di volte mi sono rimesso sulla sceneggiatura e ho riscritto completamente il personaggio perché mi sono reso conto di quanta profondità avrebbe potuto dargli. Molta più profondità di quanto avessi potuto immaginare.
Credo che la ragione per cui il film funzioni è che Ryan e Bradley non sono solo delle star e dei grandi attori ma sono anche delle persone straordinarie e ciascuno di loro mette nel film un'energia molto particolare, creando un equlibrio ma anche una dicotomia necessaria per la storia. |
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Il cast di questo film è molto più numeroso di quello di "Blue Valentine" Questo ha modificato il tuo stile di regia? |
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Mi ritengo davvero fortunato per l'impegno totale di tutti gli attori coinvolti nel film. Non ci sono hotel alla moda a Schenectady, non potevamo permetterci delle roulotte di lusso per loro, avevamo un calendario per le riprese che richiedeva un'enorme quantità di tempo e di energia da parte loro, e abbiamo girato in luoghi infestati da sciami d'api di zanzare. Non ho mai sentito neanche una lamentela. Erano tutti lì a giocare nella stessa squadra, lasciando tutto il resto fuori dal campo da gioco. |
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Ci sono voluti più di dieci anni per realizzare "Blue Valentine". Ha avuto delle difficoltà ad ottenere i finanziamenti per questo film? |
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Nei dodici anni che sono rimasto in panchina nell'attesa di realizzare Blue Valentine, mi sono tenuto occupato preparando altri progetti. E dato che Blue Valentine ha avuto un buon successo, sono riuscito a partire con Come un tuono piuttosto velocemente.
Il team alla Sidney Kimmel Entertainement ha apprezzato molto la sceneggiatura e dal primo incontro che ho avuto con loro è apparso evidente quanto fossero appassionati e interessati a realizzare il film al meglio. Sono molto grato a tutti loro. Hanno dimostrato grande fiducia in me e mi hanno dato tempo e possibilità di fare il film come volevo. Mi hanno anche incoraggiato a osare, quando era necessario, mentre in altre occasioni mi hanno posto dei giusti limiti. Credo che i limiti siano importanti per un regista come me. Mi aiutano a capire fin dove arrivare. Così posso spingermi al limite, senza sprofondare nel baratro. Senza un limite posso andare avanti in eterno e finire con il perdermi. |
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